8.5
- Band: DEATH SS
- Durata: 01:02:37
- Disponibile dal: /07/2004
- Etichetta:
- Lucifer Rising
- Distributore: Self
Questa nuova uscita di casa Death SS pone finalmente termine alle numerose richieste da parte dei fans della band toscana di avere, in unico supporto, tutte le registrazioni ufficiali della prima line-up, la più amata, quella che ancora oggi continua ad esercitare un sinistro fascino, vuoi per l’indiscutibile qualità della produzione, vuoi per l’incredibile serie di sciagure che ha coinvolto membri ed entourage di quella sfortunata sigla. Tutte le 14 canzoni di questa compilation vedono dunque in azione Steve Sylvester alla voce, Paul Chain alla chitarra e alle tastiere, Claud Galley alla chitarra ritmica – Danny Hughes al basso e Tommy Chaste alla batteria. Nonostante le forti somiglianze con i brani apparsi sul vetusto “The Story of Death SS 77-84” (pubblicato per la Minotauro Records nel 1987) , le prime sette tracce (con la sola esclusione di “Terror”) costituiscono delle home- demo versions inedite e comprensive degli intro originali. “The Night Of The Witch”, “Profanation” e “Spiritualist Seance” sono invece presenti nelle stesse versioni gia pubblicate qualche anno fa su “Horror Music/The Best Of Death SS”. Probabilmente i brani di maggior interesse sono le versioni dal vivo di “Black And Violet” e “Chains Of Death”, uniche registrazioni che documentano l’esecuzione dei due classici a cura della formazione storica (quelle finora conosciute, disponibili su “The Story Of Death SS” vedevano Sanctis Ghoram alla voce, mentre Steve Sylvester ne offrì una rilettura nel ’95 per “Horror Music”, ma con musicisti differenti). Le foto a corredo dell’artwork sono tutte inedite e provengono dalla collezione privata di Steve, poste accanto a quelle locandine di film horror che furono alla base della scelta dei ruoli che Paul Chain e soci decisero nel lontano ’77 di portare on stage. La front cover riproduce esattamente quella dell’omonimo demo tape del 1981, esistente in sole due copie, una delle quali nelle mani di Beppe Riva, decano dei critici metal italiani, nonchè attento conoscitore della storia del gruppo. L’opera di remastering non ha purtroppo prodotto miracoli, dunque non generi meraviglia il fatto che alcuni brani hanno la resa sonora di un nastro inciso con mezzi di fortuna, per il resto tutto odora di storia, e perchè no, anche di zolfo.