7.5
- Band: DEATH WORSHIP
- Durata: 00:13:59
- Disponibile dal: 15/02/2019
- Etichetta:
- Nuclear War Now
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Rimandato ancora una volta il tanto atteso debutto in full-length, i Death Worship tornano sulle scene con il nuovo EP “End Times”, di durata ancor più breve rispetto al precedente “Extermination Mass” di ormai tre anni fa. Gli equilibri all’interno del progetto non sono cambiati in questo tempo, lasciando al solo Ryan Förster il ruolo di esecutore di tutto il materiale registrato, ad eccezione della solita prova annichilente di James Read (Revenge) alla batteria ed alcune parti di chitarra registrate da Nocturnal Grave Desecrator And Black Winds, colonna portante dei Blasphemy, assente stavolta nel comparto vocale. Inesorabilmente, l’unione delle parti in causa genera un cortocircuito caotico di ineguagliabile splendore, riprendendo con assoluta coerenza il discorso interrotto qualche anno fa ed espandendolo secondo un’attitudine davvero priva di compromessi che rende “End Times” un’arcigna manifestazione di violenza, perpetrata con assoluto rigore da dei veri esperti di musicalità deviata ed istintiva. La predominanza del chitarrista canadese in fase di songwriting è ben evidenziata comunque dalla sua predisposizione a creare motivi lunghi e disorientanti, continuamente interrotti però dal drumming esplosivo di Read, che richiama costantemente alla memoria il tipico assetto marziale e guerresco della sua band madre e che aggiunge un carattere fieramente ostile al mood lugubre in cui strisciano pericolosi i Death Worship. La fluidità disinvolta con cui i due riescono a rinnovare battuta dopo battuta il feroce assalto compositivo si dimostra ancora una volta sconvolgente, straripante nel suo tripudio di malvagia aggressività e sigillo indissolubile della loro unione musicale, capace di vomitare disprezzo ed odio verso l’umanità senza il minimo segno di cedimento da venticinque anni, anno di formazione dei seminali Conqueror. Mentre i più esperti del settore potranno godere del nuovo lascito da parte di due vere e proprie leggende del war metal (termine peraltro realmente associabile solamente a band e progetti coinvolgenti gli stessi Read e Förster!), anche i meno avvezzi potrebbero rimanere affascinati dall’impatto deflagrante di “End Times”, più dinamico dei Blasphemy e meno integralista dei Revenge e quindi magari, ascolto più “leggero”, per quanto possa esserlo, con cui avvicinarsi a questo tipo di sonorità caustiche ed estreme.