6.5
- Band: DEATHLESS LEGACY
- Durata: 00:50:18
- Disponibile dal: 26/02/2016
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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“The Gathering” è il titolo del secondo full-length dei Deathless Legacy (già Deathless), gruppo toscano che aveva iniziato come tribute band dei Death SS per poi dedicarsi a proporre musica originale, in particolare con il proprio disco di debutto, “Rise From The Grave”, pubblicato nel 2014. La band presenta il proprio stile come ‘Horror Metal’, dando ampio risalto anche all’aspetto visivo, con costumi e show appunto di ispirazione horror. Se tra i punti di riferimento dei Deathless Legacy, visto il proprio background, ci sono inevitabilmente i Death SS, va detto che poi in realtà la loro musica finisce per emanciparsi non poco rispetto alla band di Steve Sylvester: si ravvisano influenze infatti di King Diamond o dei Ghost, ma spesso lo stile sfocia persino nel gothic melodico, non disdegnando neppure refrain catchy. Tra i punti di forza della band, senza nulla togliere agli altri componenti, vanno poi di certo annoverati l’istrionica cantante Steva La Cinghiala, che al di là dell’improponibile (o suggestivo, a seconda dei punti di vista) nome d’arte prescelto, con la sua voce versatile consente alla band di spaziare appunto tra diversi generi, fungendo da raccordo tra le diverse influenze, nonchè l’ottimo lavoro alle tastiere da parte di Pater Blaurot (aka Alessio Lucatti dei Vision Divine). Certo, se poi andiamo a guardare la componente horror di per sè, la finalità programmatica dichiarata dai Deathless Legacy appare riuscita solo in parte: “The Gathering” è infatti un disco che trae ispirazione principalmente da tali tematiche, ma la musica non è mai ‘spaventosa’, anzi è spesso vivace, a volte persino scanzonata, come se fosse uscita fuori da un musical degli anni ’70, a tratti molto teatrale, talvolta più cinematografica. Tra l’altro, in certi casi, le tematiche traggono invece spunto da contesti completamente diversi, quali la mitologia mesopotamica (addirittura nel brano “Tiamat” è inserita una parte estratta dal poema Enuma Elish, cantata in accadico) o filosofica. Insomma, “The Gathering” è un disco che presenta spunti interessanti, con diversi brani accattivanti, ma che preso nel suo insieme lascia spazio pure a qualche piccola perplessità, quasi come se la band facesse un po’ fatica a stare entro determinati canoni stilistici che essa stessa sembra aver delineato.