5.5
- Band: DEATHMARCH
- Durata: 00:50:33
- Disponibile dal: 17/10/2007
- Etichetta:
- Northern Storm
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La storia della scena extreme metal canadese parla chiaro: da questa fredda terra proviene un’ondata di band che di certo non si preoccupano di risultare ‘easy listening’ e soprattutto di suonare appetibili al grande gruppo. Forse il cuore pulsante dell’underground thrash/black metal di tutto il globo oggi risiede proprio in Canada e gli esempi non mancano. I debuttanti Deathmarch con il loro compassatissimo thrash metal cantato nella maniera tipica del black metal però non si segnalano di certo per il loro estremismo sonoro. Va bene rimanere su tempi thrash metal disdegnando i blast beats di ‘natura’ black metal, ma qui si rimane per cinquanta minuti sempre sullo stesso midtempo. Questo è il grande limite della band e la sua evidenza è immediata al primo ascolto. La band non riesce a dare profondità alla propria proposta musicale fatta di un thrash metal talvolta dalle tinte oscure che con lo screaming del cantante lo fa avvicinare idealmente ai primissimi Immortal. Accostamento un po’ forzato, vero, dato che la natura del sound dei Deathmarch è puramente thrash metal, un thrash metal di una semplicità disarmante, ma troppo poco grezzo e marcio per avvicinarsi agli altri prodotti underground provenienti da quella stessa terra. I Deathmarch l’atmosfera la sanno creare, ma poi si arenano nel solito midtempo e nella ripetizione di un riffing troppo elementare e di poco impatto. Qui o si estemizzano i tempi oppure si ingrezzisce il sound e lo stile, rendendolo più deviato e malato. Al momento invece i Deathmarch danno l’impressione di essere un normale gruppo thrash (con lo screaming black metal invece di un cantato comune alla tradizione thrash) che non riesce a spingersi oltre ad un compassato midtempo senza mai giungere a ritmi più veloci. Un album riuscito solo a metà.