7.0
- Band: DEATHRITE
- Durata: 00:24:15
- Disponibile dal: 09/04/2022
- Etichetta:
- Into Endless Chaos Records
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I Deathrite portano avanti il loro piano di esplorazione con questo “Delirium”, prima uscita dopo il controverso “Nightmares Reign”, ultimo full-length dato alla luce ormai oltre tre anni fa. Non vi è dubbio che lungo il proprio percorso il gruppo tedesco abbia sempre cercato di proporre qualcosa di diverso ad ogni pubblicazione, e questo nuovo EP non fa eccezione, presentandoci un sound che non presenta tantissimi punti di contatto con quello della fatica precedente. Da quella sorta di old school death metal dai costrutti irregolari e dalla vaga indole prog di “Nightmares…”, passiamo qui a un mix di metalpunk dai contorni black metal, inframezzato da curiosi esperimenti noise in un paio di brevi intermezzi. L’estrema versatilità della band di Dresda ci ha permesso di poter saggiare nel corso degli anni varie sue interpretazioni dei mondi metal e hardcore: nel decennio abbondante di carriera spicca, ad esempio, il potente “Into Extinction”, album che rielaborava death’n’roll e certo grind con risultati non lontani da un ibrido tra Black Breath e Rise And Fall. Tra le uscite più felici dei ragazzi possiamo ora annoverare questo “Delirium”, lavoro in cui vengono recuperati un approccio più violento e un tiro che forse mancavano un po’ troppo spesso nell’ultimo album. Qui, come al solito, il gruppo risente dell’influenza di altre realtà, ma sembra al contempo avere ritrovato una sua completa maturità artistica e un colore musicale più personale. Tutti molto gradevoli i brani proposti, le cui strutture più lineari danno modo ai musicisti di mettere in risalto il proprio affiatamento e di esaltarne l’armonia. Questa maggiore libertà di movimento si sente soprattutto nella efficacissima opener title-track, ma anche in una “Vortex”, la quale suona a tratti come dei Watain ai quali è stato aggiunto quel groove e quel piglio sfrontato che ha spesso contraddistinto i primi Deathrite. Pur continuando ad apprezzare certi spunti di “Nightmares Reign”, si può dunque affermare che qui la formazione tedesca rialzi la testa, andando a parare su registri a lei più congeniali, i quali meglio sottolineano la sua notevole maestria nell’appropriarsi e nel fondere numerosi linguaggi estremi. “Delirium” trasmette un’urgenza che preme per essere riproposta e amplificata dal vivo e, dal canto nostro, siamo ora ansiosi di rivedere il quintetto su un palco.