6.5
- Band: DEATHRITE
- Durata: 00:42:59
- Disponibile dal: 09/11/2018
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Sony
Spotify:
Apple Music:
Il nome Deathrite nel panorama underground death metal europeo è stato negli ultimi anni sinonimo di sfrontatezza e affidabilità. Dischi come “Into Extinction” e “Revelation of Chaos” hanno portato la band tedesca sulla bocca di tanti appassionati dei filoni death’n’roll e old school e le convincenti esibizioni dal vivo non hanno fatto altro che cementare tale fama. Passati alla potente Century Media Records, i ragazzi di Dresda, anzichè andare sul sicuro e puntare su formule ormai consolidate, decidono però di cambiare le carte in tavola e di virare verso un suono maggiormente cadenzato e ambiguo, in cui il death metal fa talvolta solo da sfondo. Benché sempre pregne di sostanza, le nuove trame del gruppo sembrano volere prendere le distanze dai canovacci ritmici e dal livello di aggressività di una volta – i quali erano soliti chiamare spesso in causa gente come Dismember o Black Breath – per abbracciare un’andatura claudicante e dei toni beffardi che danno sovente l’idea di potere uscire da un’unione fra Celtic Frost, ultimi Darkthrone e Morbus Chron. Il ritmo si fa più quadrato e più di un brano si trasforma in una sorta di nenia per chitarra distorta e voce strisciante; i riffoni spigolosi di una volta lasciano il campo ad un groove insistente venato di umori rock che inevitabilmente finisce per concedere pochi punti di riferimento a chi ha ancora in testa l’impatto del vecchio repertorio. Una mossa senza dubbio coraggiosa e controtendenza, che ci presenta una formazione mai così apertamente ambiziosa. Resta, però, la sensazione del “lavoro in corso”; un problema con cui la band teutonica probabilmente saprà fare i conti solo nel prossimo futuro. La tracklist di “Nightmares Reign” colpisce infatti solo a tratti: alcuni episodi non riescono ad offrire soluzioni armoniche significative e spunti a cui aggrapparsi per farsi subito ricordare, fondendosi gli uni negli altri senza troppi sussulti. Tolta la cattiveria prettamente death metal, ora servirebbe insomma un gusto più marcato per la melodia, oppure dei chorus più graffianti. In ogni caso, alzano il livello l’opener “When Nightmares Reign”, un buon incipit in grado di presentare tutte le linee guida del lavoro, e “Obscure Shades”, decisamente il pezzo migliore della seconda parte del disco, perché arricchito da un certo incedere celticfrostiano che serve a dare la scossa ad un lotto di composizioni in quel punto forse un po’ troppo piatto e uguale a se stesso. Valida anche la lunga traccia di chiusura, “Temptation Calls”, caratterizzata da gradevoli arpeggi e richiami prog mescolati al mood tipico degli altri pezzi. Un finale capace sia di chiudere questo album di transizione in crescendo, sia di inviare segnali confortanti per il proseguimento della carriera dei Deathrite.