voto
6.0
6.0
- Band: DEATHROW
- Durata: 00:49:45
- Disponibile dal: 29/02/2008
- Etichetta:
- Slava Satan Records
- Distributore: Avantgarde Music
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I Deathrow sono una band nata all’inizio del 2006 con un unico scopo: creare black metal nella maniera tradizionale. Se con le prime release la band ha tenuto fede a tale proposito, con questo “Gateways To Oblivion” si è assistito ad un mutamento di stile che è sfociato in un “doom negative black metal” per stessa ammissione di Thorns, unico componente, polistrumentista, della band. La descrizione calza a pennello con la proposta musicale dei Deathrow. Cinque le composizioni di Thorns, però per una durata che sfiora i cinquanta minuti. Apre il disco con un titolo che è tutto un programma “A Lifeless Tomorrow”. Ritmo lentissimo, riff ossessivo e urla del cantante. Questo è lo schema sostanzialmente riproposto in tutte le composizioni, d’altronde il genere è questo e i Deathrow non escono fuori dagli schemi. “Hatred” è più vigorosa della precedente, il tema dell’odio è più forte e marcato dal riff di chitarra. Ogni tanto c’è qualche pausa all’interno della canzone, un momento più calmo, ma poi torna sempre la stessa sequenza di note. Il finale è più morbido e lascia il passo alle urla disperate del singer. “The Seeds Of Solitude” e “Grey Eyes” si muovono sulle stesse coordinate stilistiche. Specie quest’ultima risulta molto ispirata per via del buona parte di chitarra che scrive di fatto il pezzo. Queste due canzoni sono anche le più corte del disco, “solo” sette minuti mentre le altre superano tutte i dieci minuti di durata. L’ultima canzone arriva addirittura a tredici minuti di lunghezza. Inizia con arpeggio di chitarra e voce in lontananza, soffusa, lascia spazio ad un momento di xilofono che risulta molto sinistro, poi a qualche minuto di suoni malsani e rumore del vento. Album ispirato che suona come un viaggio nella depressione. I riferimenti sono quelli scandinavi, i suoni sono molto simili. Se siete addetti al genere, vi piacerà.