7.5
- Band: DEATHSPELL OMEGA
- Durata: 00:42:14
- Disponibile dal: 09/11/2010
- Etichetta:
- Norma Evangelium Diaboli
- Distributore: Goodfellas
Spotify:
Apple Music:
Presentandoci l’ultimo capitolo della loro triangolazione spirituale Satana-Dio-Uomo, ecco tornare con un nuovo album la ormai leggendaria e misteriosa black metal band francese. Questo album è un’arma a doppio taglio che, oltre a incantare i vecchi fan, ne procurerà anche dei nuovi, mentre il rifiuto totale di suonare dal vivo o anche divulgare informazioni sui musicisti coinvolti in questo progetto permane, amplificando ulteriormente l’aura di mistero e straniamento totale che avvolge la musica di questa band. E’ quasi spaventoso il livello compositivo raggiunto dal combo francese dopo quasi dieci anni di carriera, nei quali si sono spinti sempre impavidamente avanti senza mai guardarsi indietro. Le canzoni di questo album sono immense in tutti i sensi: monumentali architetture di materia oscura che si arrampicano e si avvolgono su loro stesse fino a raggiungere picchi di assoluta violenza sonica e sublimazione psichedelica. Queste dieci tracce, tutte assemblate con perfezione maniacale, sono progettate per trascinare l’ascoltatore in un oblio infinito, in un baratro senza uscita. La novità più evidente introdotta dai Deathspell Omega nell’approcciare la chiusura della loro meschina trilogia è senz’altro l’ampliamento dei loro orizzonti musicali. Con questo album infatti la loro musica sconfina con più disinvoltura nel prog, nella psichedelia e nel post-rock più acido, smorzando considerevolmente i toni più tradizionalmente thrash-black e la violenza sonica fine a se stessa. Tra la devastazione e il terrore generale che pervade l’album, stavolta, serpeggiano anche momenti inusuali per il catalogo della band come movimenti folk, dark wave e persino minimalismi noise e spoken word. Se qualcuno si azzardasse a cercare un degno erede a quel mostruoso album chiamato “Dead As Dreams” dei mai dimenticati Weakling, be’, non sarebbe molto lontano dall’averlo trovato in questo “Paracletus”. Insomma, un album straniante, complesso, oscuro e impenetrabile, che aggiunge un’altra fondamentale tassera nel mosaico del black metal più avanguardistico e ambizioso, lo stesso mosaico di cui fanno parte altre impegnative band come Negura Bunget, Twilight, Liturgy, Striborg, Leviathan e affini. Un altro bellissimo esempio di quanto questo genere di musica, una volta rigoroso e conservatore, sia in realtà pioneristico, malleabile e avvolto da una impontente coltre di fascino e mistero, quando messo nelle giuste mani. Album immenso.