8.5
- Band: DEATHSPELL OMEGA
- Durata: 00:29:12
- Disponibile dal: 08/11/2016
- Etichetta:
- Norma Evangelium Diaboli
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Nemmeno il tempo per rimanere esterrefatti dalla clamorosa notizia, che a poche settimane dal suo annuncio viene pubblicato senza tanti preamboli “The Synarchy Of Molten Bones”, al tempo stesso attesissimo ed inatteso nuovo lavoro degli invisibili Deathspell Omega. All’interno del circuito estremo underground (e non solo?) le gesta della band francese vengono seguite ormai con autentica venerazione tanto dal pubblico quanto da una sempre più crescente schiera di giovani musicisti, rimasti giustamente folgorati dalla definitiva svolta metafisica già intravista in “Fas – Ite, Maledicti, In Ignem Aeternum”, e definitivamente esplosa nel fenomenale “Paracletus” e nel successivo “Drought”. A dire il vero, sembra proprio che i Deathspell Omega abbiano dato il via, grazie ai succitati lavori, ad un vero e proprio filone black metal espanso e sperimentale, affermatosi ormai grazie a band con personalità piuttosto distinte ed un’inventiva che sembra continuare ad alimentarsi di nuove trovate creative: sono molte le aspettative quindi che gravitavano intorno a questa uscita, semplicemente annientate dalla furia disarmante delle quattro tracce che esso contiene. Lo stile infatti si è evoluto ancora, riconoscibile ma talmente trasmutato da rendere superfluo un confronto con il passato. La furia dirompente della title track si basa da subito su una pesantezza di fondo, una corporeità tangibile ed opprimente, che rompe già nelle intenzioni con quella sensazione impalpabile e luciferina che malediceva ogni singola nota di “Paracletus”; oggi invece il progetto si nutre di una sontuosità decaduta, che riecheggia minacciosa all’inizio e alla fine dell’LP, mentre il materiale musicale restante si divide tra brandelli melodici senza requie o tonalità ed assalti ritmici dalle cadenze più disparate, finemente arrangiati in qualcosa di caotico, stratificato, quasi che due o più canzoni si intrecciassero insieme a formare coralmente un’ode inascoltabile per la loro eccessiva strutturazione. La verità, però, è che niente sembra messo fuori posto in questo perverso disegno generale, niente potrebbe essere modificato in questo fine gioco di tasselli irregolari ed inconciliabili tra loro: l’aura della perfezione aleggia onnisciente su questa intensa catarsi musicata, un’esperienza dall’intensità estenuante che non offre momenti di riposo, ma solo voragini sonore nel quale sarà inevitabile sprofondare accompagnati dal malsano sopraggiungere di frasi chitarristiche ora fameliche, ora irrequiete, ora apparentemente distese ma in realtà profondamente turbanti proprio nelle battute in cui più la melodia si erige imperiosa. “The Synarchy Of Molten Bones” si suddivide in quattro fasi, ma il malato disegno generale le accomuna in un unico compendio di elegante malvagità, un assurdo pandemonio dove il senso comune collassa e lascia alle sue spalle solamente una nera scia di morte e distruzione, per un nuovo capolavoro dei Deathspell Omega assolutamente trascendentale ed imperdibile.