voto
7.5
7.5
- Band: DEBAUCHERY
- Durata: 01:01:41
- Disponibile dal: 23/03/2007
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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Tornano alla ribalta i tedeschi Debauchery con il loro nuovo album, il quarto, intitolato “Back In Blood”. Sono loro stessi a dichiarare che questo album “è la risposta insanguinata alla pietra miliare degli AC/DC Back In Black”. Per giustificare questo altisonante proclama, dicono di avere in comune con la musica degli australiani “il groove e il suono martellante”. Chiariamo subito alcuni aspetti. I tedeschi sono anche in quest’album Six Feet Under dipendenti. La loro proposta musicale quindi non si discosta minimamente da quanto fatto in precedenza, non c’è spazio per sperimentazioni che non siano registrare otto cover per rendere maggiormente accattivante l’acquisto del CD. Le undici nuove tracce sono quindi tutte di ottimo livello e ricalcano lo schema tipo di una song targata Debauchery. Riff lenti, growl, accompagnamento di doppia cassa, scream ed headbanging. Di questo si tratta. Alcuni riff sono marcatamente rock, addirittura potrebbe benissimo cantarci sopra Brian Jhonson degli AC/DC. I tedeschi hanno quindi confermato le loro doti di ottimi scrittori di musica, anche su “Back In Blood” ci sono degli ottimi pezzi. E’ il caso dell’opener “Lords Of Battle”, una canzone dove il growl si accompagna a delle linee melodiche di chitarra salvo poi nel finale diventare molto aspra a livello di chitarre, oppure della rockeggiante “Butcher of Bitches”, pezzo dal lento e possente incedere con tanto di urla di godimento femminile nel finale. Al grido di “Back In Blood/We Are The Kill Team”, ripetuto fino farvelo entrare nelle orecchie con tono intimidatorio, inizia proprio “Back In Blood” altra highlight del disco, caratterizzata dal ritmo sostenuto e dal growl terrificante sorretto dalla doppia cassa del batterista. Sopra le righe anche l’ottima “Death Metal Maniac” dove i teutonici rimarcano il loro credo musicale e dove inseriscono un buon assolo di chitarra, assoli peraltro presenti in quasi tutte le song. Fra le tre cover su otto ascoltabili sul promo, ottimo il rifacimento di “Weisses Fleisch” dei Rammstein che viene ancor di più resa dura dai suoni aspri dei Debauchery, ma anche “I Can’t Dance” dei Genesis che suona davvero strana brutalizzata in questa maniera. Disco globalmente su ottimi livelli, le otto cover sono un ulteriore motivo per giustificare l’acquisto: con i Debauchery, in ogni caso, si va sul sicuro. Senza sorprese.