8.0
- Band: DECADENCE (ITA)
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
I Decadence nascono esattamente un anno fa dall’unione di musicisti provenienti da diverse band di generi diversi, prefissandosi un importante ed ambizioso obiettivo (oltre ovviamente a quello di comporre buona musica), quello di portare una ventata fresca all’intera scena metal cercando di creare qualcosa di assolutamente nuovo. Nasce così la loro personalissima creatura, ribattezzata obscure metal: in pratica, un’unione davvero ben riuscita di ritmiche death, black sinfonico, parti più propriamente progressive e, se mi consentite, anche un pizzico di gothic per fare da contorno al tutto. Ma, se le canzoni propriamente dette si fermano a questa definizione, i pezzi strumentali (intro ed outro, ma soprattutto gli stupendi interludi) aggiungono qualcosa di più, intrecciando splendidi inserti di synth dark/ambient a parti di piano che rimandano direttamente alla musica classica.
Un capolavoro dunque? Non esattamente, visto che, oltre alle magnifiche parti strumentali sopracitate (sulle quali i Decadence devono aver riversato grandissima attenzione, visti i risultati) le canzoni affiancate ad esse non sempre convincono pienamente e, se in pezzi quali “Light Collapse” e “Near The Altar Of Madness” (dalla divina accelerazione death) la qualità è veramente eccelsa, in altre canzoni si sente ancora qualche angolo da smussare e perfezionare, anche se niente di particolarmente rilevante visto che il disco scorre molto bene ed in generale tutti i pezzi si lasciano ascoltare volentieri. Un’ultima cosa su cui mi voglio soffermare, e che mi ha fatto molto piacere, è stata la scelta di adottare una produzione piuttosto old-style (anche se abbastanza scarna, trattandosi di un disco autoprodotto) e non in linea con certe produzioni di oggi che toglierebbero buona parte del fascino e dell’oscurità ad un disco come questo. Comunque, trattandosi di un debut totalmente autoprodotto e contando che la band suona insieme da solo un anno, dopo queste ottime premesse da questi cinque ragazzi è lecito attendersi davvero qualcosa di nettamente sopra la media. Da tenere d’occhio…