7.5
- Band: DECAPITATED
- Durata: 00:42:45
- Disponibile dal: 12/07/2011
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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E’ un compito arduo quello di valutare il nuovo lavoro dei polacchi Decapitated. La loro storia è nota ai più: a causa di un gravissimo incidente stradale, il 29 ottobre del 2007, l’allora cantante della band Covan e il batterista Vitek riportarono lesioni molto gravi. In seguito purtroppo il batterista perse la vita, proprio a causa della gravità delle lesioni, e Covan ancora oggi non si è ripreso completamente. La band quindi si prende un lungo periodo di pausa, durante il quale Vogg (fratello di Vitek, chitarrista e principale compositore della band) prenderà parte ad alcuni tour con i connazionali Vader. A ben cinque anni di distanza da quella perla di death metal che era un disco come “Organic Hallucinosis”, Vogg riforma la band reclutando tre nuovi elementi e componendo quello che definiremmo – senza troppo timore di venire smentiti – il degno successore del loro ultimo full length. Il percorso evolutivo della band polacca, nel corso della prima parte della carriera, era sempre stato evidente ed ogni album dei Decapitated è sempre stato una sorta di capitolo a sé stante nella loro discografia. “Carnival Is Forever” ovviamente non differisce in questo senso, diventando a suo modo una sorta di album di “ripresa”. Lo stile infatti è quello di “Organic Hallucinosis”, con strutture claustrofobiche a farla da padrone, serratissime ritmiche sbilenche e sincopate, cambi di tempo da capogiro, stop’n’go al cardiopalma e via dicendo. Semplificando, e per farci capire meglio, diremmo che il sound di “Carnival Is Forever” – così come in “Organic Hallucinosis” – richiama per certi aspetti i Meshuggah, senza però scadere nel plagio come la maggior parte dei gruppi che si ispirano alla band svedese, ma bensì reinterpretando e personalizzando i cardini di questo tipo di metal facendolo proprio. Merito di un songwriting fresco e dinamico, mai banale o ripetitivo, che mantiene sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore coinvolgendolo in un turbinio di emozioni, bordate di groove, blast beat frenetici, urgentissimi assoli e ipnotiche suite (come l’introduzione di “A View From A Hole”). Volontariamente eviteremo di dire se questo album sia migliore o peggiore dei precedenti lavori della band, in quanto sono stati troppi gli elementi cambiati nel corso di questi anni: vi basti sapere che i Decapitated sono finalmente tornati, e per giunta con un disco all’altezza del loro nome. Questo dovrebbe essere sufficiente a farvi correre a comprare “Carnival Is Forever”, specialmente se, come chi scrive, avete letteralmente imparato a memoria i lavori precedenti.