7.0
- Band: DECAPITATED
- Durata: 00:46:40
- Disponibile dal: 04/06/2021
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Nell’attesa di capire se le dichiarazioni di qualche mese fa relative ad un ritorno alle origini troveranno conferma nel contenuto del nuovo album, attualmente in fase di registrazione, i Decapitated decidono di mantenere vivo il loro nome sul mercato con questa ristampa di “The First Damned”, compilation pubblicata nell’ormai lontano 2000 dalla Metal Mind Productions e comprensiva dei primi due demo che ne battezzarono la scalata ai vertici del movimento death metal mondiale. “Cemeterial Gardens” e “The Eye of Horus” tornano quindi ad essere facilmente reperibili e alla portata del grande pubblico in un momento in cui il genere è più che mai sotto le luci dei riflettori, e ci auguriamo che questa scelta aiuti molti ascoltatori – i quali potrebbero essersi avvicinati alla band con gli ultimi dischi – a riscoprirne le vere origini, le stesse che avrebbero poi permesso ai Nostri di evolversi fino agli incredibili exploit di “The Negation” e “Organic Hallucinosis”.
Riascoltando questi dodici brani, stilati a partire dalle strutture elaborate di “The Eye…” fino a quelle più feroci di “Cemeterial…”, si resta ancora oggi basiti dinanzi alle capacità tecniche e all’audacia con cui Sauron, Martin e i fratelli Kiełtyka, all’epoca letteralmente dei ragazzini, si cimentarono in questo flusso vorticoso di suoni ispirati alla scuola americana di Deicide, Morbid Angel e Suffocation, al punto che parlare di genio musicale – in relazione ai tre quarti d’ora complessivi della tracklist – ci sembra tutt’altro che fuori luogo. Vero, alcuni episodi suonano un po’ disordinati e fuori fuoco, complice il gran numero di riff e cambi di tempo sfoggiato con esuberanza dal gruppo, ma parliamo pur sempre di materiale composto da teenager di quindici/sedici anni! L’impatto è a tratti sconvolgente, la bontà di alcune soluzioni innegabile, e non è un caso che buona parte delle tracce del secondo demo siano poi state incluse nell’esordio ufficiale “Wings of Creation”.
Questa è ufficialmente la nascita di una leggenda; una realtà in grado di rivaleggiare per diversi anni con i suddetti titani, a cui soltanto un fato crudele e beffardo poteva tarpare le ali. Così è stato, ma quanto inciso tra il ’97 e il 2006 resterà fortunatamente nella Storia, sempre pronto a metterci i brividi con il suo mix di ingegno, passione e vero amore per questa musica. Grazie per averci fatto rivivere quel periodo, Vogg, e grazie a te, Vitek, per le tue incredibili performance. “You shall never be forgotten, you shall always be remembered”.