9.0
- Band: DECAPITATED
- Durata:
- Disponibile dal: 09/02/2004
- Etichetta:
- Earache
- Distributore: Self
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Veniamo subito al sodo: “The Negation”, terzo album dei giovanissimi polacchi Decapitated, è senza ombra di dubbio il più bel disco death metal uscito negli ultimi anni. Nel campo del puro death metal di lavori validi ne sono usciti tanti in tempi più o meno recenti, ma quanti di questi possono essere definiti dei capolavori? In fin dei conti è praticamente dal 1995 che non si ha a che fare con qualcosa capace di dare realmente uno scossone a tutto il movimento (ok, è uscito “The Sound Of Perseverance” nel 1998, ma per il sottoscritto quello è un capolavoro di Heavy Metal)! Ora a farsi carico di questo compito, dopo ben nove anni, ci hanno pensato questi ragazzi. I Decapitated non sono degli spericolati innovatori, è evidente che adorano Morbid Angel e Deicide e che nella loro musica ci tengono a mantenere dei solidi legami con il passato… ma hanno indubbiamente il pregio di possedere quella piccola dose di apertura mentale che invece manca maledettamente ai succitati mostri sacri (ma la lista sarebbe lunga…), forse troppo orgogliosi per guardarsi intorno, aggiornare e quindi rendere di nuovo del tutto interessante la loro proposta. Intendiamoci, in “The Negation” c’è pochissima melodia, non ci sono voci femminili, non ci sono orchestrazioni o tastiere. E non sono neppure presenti influenze grind, hardcore, thrash o black metal. Questo per farvi capire che i Decapitated non sono andati a parare chissà dove: si sta parlando solo ed unicamente di puro death metal… sensazionale, però, in virtù di una varietà, di una creatività e soprattutto di una IMMEDIATEZZA sbalorditive! Fino ad oggi sembrava assurdo che un album appartenente a questo genere potesse essere definito vagamente orecchiabile, ma i Decapitated sono riusciti in questa impresa grazie anche ad una produzione invidiabile (nettamente migliore di quelle dei due lavori precedenti) che, abbinata ovviamente alla qualità delle composizioni, non fa altro che rendere ancora più piacevole la fruizione. Ciò che colpisce moltissimo è che la grandissima tecnica dei musicisti non è mai fine a se stessa, ma pilotata in funzione del brano, e i virtuosismi affiancati sempre da grosse porzioni di sana, pura e lineare aggressione. Tutto questo è riscontrabile semplicemente ascoltando le evoluzioni di Vogg, chitarrista eccellente, forse il vero erede di Trey Azagthoth, il quale nei pochi minuti di durata di ogni brano mette in mostra riff concentrici, stacchi groovy devastanti, assoli ultra tecnici e furia cieca alla Hannemann/King. Ed ad accompagnarlo c’è sempre una sezione ritmica solidissima e virtuosa e un frontman che, pur cantando esclusivamente in growl, riesce a disegnare delle linee vocali incredibilmente catchy! Molti saranno scettici ma basterà dare un ascolto alla terremotante “The Fury”, alla marziale “Thee Dimensional Defect” (il brano migliore del disco, dove riff e doppia cassa assumono quasi i connotati di una mitragliatrice), alla title track o a “Long Desired Dementia” per ricredersi e rimanere a bocca aperta. “The Negation” ha solo il piccolo difetto di essere forse un po’ troppo breve (solo ventinove minuti purtroppo!) ma, come giustamente sostiene la Earache, rappresenta attualmente lo ‘state of art’ del death metal: un lavoro così moderno e ispirato non solo sbaraglia la concorrenza, ma può seriamente aprire un nuovo ciclo e si può persino ipotizzare che fra qualche anno si potrà guardare ad esso nello stesso modo in cui oggi si guarda ai capolavori usciti nei primi anni Novanta. Imperdibile… per chiunque!!!