6.5
- Band: DECAYING
- Durata: 00:46:06
- Disponibile dal: 20/05/2013
- Etichetta:
- Hellthrasher Prod.
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Dopo il simpatico ma un po’ sfilacciato “Encirclement”, i Decaying giungono alla difficile prova del terzo album. Prova, detto subito, tutto sommato superata: “The Last Days Of War” è un discreto disco, che conferma una certa maturazione compositiva rispetto al lavoro precedente. Sono anche lievemente meno nette certe influenze – Hail Of Bullets e Bolt Thrower su tutte – che apparivano sin troppo sfacciate in passato. Qui abbiamo un death metal più sciolto, che mescola le ascendenze di una volta con influssi classic/thrash metal e l’ormai consueta componente epica. Le realtà succitate sono senz’altro nomi che tornano in mente ascoltando il platter, ma ora queste rappresentano quasi sempre solo una delle tante suggestioni, più che un’ispirazione netta e ostentata. La voce di Matias Nastolin si rifa spesso allo stile di Martin Van Drunen, ma in qualche modo oggi essa appare un po’ meno forzata, legandosi meglio alle chitarre e al resto degli strumenti che la accompagnano. L’unico elemento praticamente identico ad “Encirclement” sono le tematiche guerresche e l’incedere marziale di certi midtempo. Ascoltando il disco si potrebbe parlare anche di “war metal”, se questa definizione non fosse solitamente legata a band più vicine al filone black-thrash come Bestial Warlust, Assaulter, ecc. In ogni caso, di “The Last…” si apprezza soprattutto la maggiore stringatezza delle trame e le suddette brevi contaminazioni con generi più classici; a tratti vengono alla mente i God Dethroned, in altri gli Asphyx più lineari. L’ispirazione generale è poi su livelli mediamente più alti rispetto al lavoro precedente, come del resto dimostra subito l’intro “Preparation”, che, con le sue melodie iper evocative in primo piano, renderebbe orgogliosi i Bolt Thrower. Dopo aver citato tutti questi nomi, risulta chiaro che i Decaying siano ancora oggi tutto fuorchè una band personale e immediatamente riconoscibile; guai perciò ad approcciarsi ai finlandesi con l’idea di ascoltare qualcosa di imprescindibile. Se però si è in vena di un death metal semplice, concreto e dall’attitudine battagliera, allora il quartetto di Helsinki potrebbe tutto sommato fare al caso vostro. I ragazzi stanno iniziando ad ingranare.