8.0
- Band: DECEMBRE NOIR
- Durata: 00:49:52
- Disponibile dal: 08/12/2016
- Etichetta:
- F.D.A. Records
Spotify:
Apple Music:
Nel loro album d’esordio i Decembre Noir ci avevano presentato la loro interpretazione del (gothic) doom-death, mettendo insieme un lotto di brani dai riferimenti scontati, ma complessivamente gradevole. Ora, con “Forsaken Earth”, la band tedesca cerca di spingersi più in avanti, aggiungendo nuovi elementi al proprio sound, ma, al tempo stesso, lavorando meglio sulle strutture e sulle dinamiche dei singoli episodi. In un genere come quello in questione, che ha delle coordinate ben precise, spesso marchiate a fuoco dai cosiddetti mostri sacri degli Anni ’90, per riuscire ad emergere davvero è necessario mettere in mostra inventiva e personalità e il quintetto, con questo suo secondo full-length, dimostra di possedere entrambi. I riff di chitarra notturni e sensuali che innervano le trame e la forte consistenza di ogni singola parte strumentale fugano presto ogni dubbio: nei due anni trascorsi da “A Discouraged Believer” la musica dei Decembre Noir si è fatta più concreta, ha sacrificato un po’ di sogno e tragedia a favore di melodie e arrangiamenti più immediati e coinvolgenti. L’influenza dei My Dying Bride è stata smussata e nel sound dei ragazzi si è fatto largo un canovaccio simile a quello alla base di dischi come “The Morning Never Came” degli Swallow The Sun o “Grey Dawn” degli October Tide. Insomma, i Nostri restano un gruppo doom-death, ma di quelli che sanno essere agili, con un muro sonoro capace di spiazzare, un ritmo che si fa propulsore di inventiva e vivacità e una sensibilità che non si limita alle tipiche sfumature di grigio. Complice il saltuario utilizzo di ritmiche più sostenute e un lavoro di chitarra che non ha paura di inghiottire qualche pillola di pura orecchiabilità, a volte durante la fruizione vengono alla mente anche certi Forgotten Tomb, segno che la band non ha paura di aggiornarsi e di varcare qua e là i confini del genere di partenza. Un’altra novità lodevole, che regala freschezza al risultato finale. A conti fatti, è dunque un piacere constatare quanto siano maturati e siano versatili i ragazzi di Erfurt oggi: “Forsaken Earth” sarà anche uscito in sordina, ma resta un ottimo esempio di melodic death-doom; un album variegato e fluido, che sfoggia un’integrità notevole e che fa letteralmente volare via i cinquanta minuti della sua durata.