6.5
- Band: DECREPID
- Durata: 00:38:30
- Disponibile dal: 07/07/2020
- Etichetta:
- Xtreem Music
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Se è vero che può esistere un solo gruppo come i Dead Congregation all’interno dello scenario death metal, è altrettanto vero che sempre più formazioni ne stanno ricalcando le orme con nerbo e solidità. Un fenomeno che, per quanto ruoti intorno a numeri differenti, ricorda quello che coinvolse i Cannibal Corpse tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila, quando uno stuolo impressionante di musicisti salì a bordo del carrozzone gore capitanato dai maestri di Buffalo per replicarne le gesta, dando vita a progetti come Disavowed, Prostitute Disfigurement o Severe Torture.
Oggi cambiano i nomi e i punti di riferimento stilistici – decisamente più solfurei – ma la linea di principio è grossomodo quella: i Decrepid, da Londra, appartengono alla stessa risma di gente come Engulfed e Necrovorous, e proprio come i loro colleghi si cimentano in un metallo della morte tenebroso che guarda soprattutto agli autori degli acclamati “Graves of the Archangels” e “Promulgation of the Fall”, fra visioni infernali e un muro di suono che sembra estinguere ogni fonte di luce attorno a sé. “Endless Sea of Graves” è la terza prova sulla lunga distanza per il quintetto britannico, e come da tradizione si presenta come la più curata e compatta tra quelle finora pubblicate; una processione funeraria che, da basi percussive ostinate e penetranti, avanza in un territorio spoglio e decadente, con il guitar work a tessere cupe dissonanze e il growling che, immutabile, erutta come catrame dalle viscere della Terra.
La tracklist si sviluppa omogenea e misurata in ogni suo affondo, senza mai raggiungere il puro talento ma – di contro – senza neppure cedere il passo a momenti di stanca, con la monumentale titletrack (quasi quindici minuti!) a configurarsi contro ogni previsione come il brano più fluido e meglio strutturato dell’opera. Che la vera natura dei Decrepid sia progressiva e non strettamente brutale? Solo il tempo potrà dirlo, nel frattempo, complici il tocco esperto di Greg Chandler in cabina di regia (Cruciamentum, Esoteric, Grave Miasma) e la buona verve su cui poggia larga parte del materiale, “Endless…” avanza sicuro verso la promozione. Se l’attesa per il comeback di Anastasis Valtsanis e compagni vi sta uccidendo, provate a dargli una chance.