DEEP PURPLE – =1

Pubblicato il 16/07/2024 da
voto
7.0
  • Band: DEEP PURPLE
  • Durata: 00:52:06
  • Disponibile dal: 19/07/2024
  • Etichetta:
  • earMusic

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È sicuramente anomalo trovarci a parlare di una nuova fase per una band in cui due componenti compiranno ottant’anni il prossimo anno e altri due sono più giovani di soli tre anni. Eppure, l’ascolto di “=1”, il ventitreesimo album in studio dei Deep Purple, ci consegna una band che ha imboccato una nuova strada, portando il proprio sound in un territorio sempre familiare, ma comunque diverso dal passato. La motivazione di tutto questo, per una volta, ha un nome e un cognome, quello di Simon McBride, chitarrista classe 1979, che si è unito alla band dopo l’abbandono di Steve Morse e che ha portato una nuova ondata di energia a questi instancabili musicisti.
Chi ha potuto partecipare ad uno dei numerosi concerti tenuti dai Deep Purple negli ultimi anni avrà già potuto apprezzare le qualità di interprete di McBride. Il chitarrista ha saputo raccogliere la pesante eredità di due giganti come Blackmore e Morse, risultando sempre credibile e solido. Addirittura, come abbiamo avuto modo di scrivere in diversi live report, rispetto ad un tocco immediatamente riconoscibile come quello di Morse, quello di Simon è un approccio più classico, che ha saputo conquistare fin da subito anche molti dei nostalgici del burbero Ritchie Blackmore.
Restava, quindi, un ultimo punto da dirimere: come se la sarebbe cavata il chitarrista messo di fronte al compito di dover contribuire in maniera netta anche al processo creativo dei Deep Purple? La risposta a questa domanda arriva con “=1”, un disco in cui sembra proprio che la band abbia voluto dare il maggior spazio possibile al chitarrista, che non viene affatto relegato al ruolo di ultimo arrivato, diventando anzi uno dei perni attorno cui costruire l’album.
“=1” è un disco essenziale, in cui le derive quasi progressive che abbiamo apprezzato nella cosiddetta ‘trilogia del tempo’ – quella degli ultimi tre album in studio, per intenderci – vengono quasi accantonate in favore di un sano rock venato di blues, fatto di canzoni molto brevi per gli standard della band, dirette, con ottime melodie e la solita incommensurabile classe.
Anche Don Airey, che forse è stato il vero cardine degli ultimi lavori della band, in questa occasione sembra fare un passo indietro, limitandosi ‘solo’ al consueto ottimo lavoro; la premiata ditta Glover/Paice è ancora eccezionale, per quanto ovviamente non cerchino più chissà quali ritmi forsennati, e anche Ian Gillan, alle porte degli ottant’anni, resta un cantante dotato di un carisma sornione e ancora pieno di vitalità. È del tutto evidente come le canzoni siamo sempre di più tagliate su misura sulla sua vocalità attuale e questo gli permette di gestire meglio sia il lavoro in studio, ma soprattutto le performance dal vivo.
Questa nuova direzione musicale, quindi, è da considerarsi un successo? Su questo per il momento siamo un po’ dubbiosi. La qualità delle composizioni è sicuramente buona, ci mancherebbe, ma per la prima volta dai tempi di “Now What?!” ci limitiamo a questo. Ci sono certamente dei momenti entusiasmanti, come “Show Me”, brano energico in cui il dialogo tra gli strumenti e ai massimi livelli; “Pictures Of You”, canzone elegante in cui emerge tutta la classe cristallina della band, con un Gillan ancora eccellente; la scanzonata “Lazy Sod”, oppure la delicata ballad “I’ll Catch You”. Tuttavia, la sensazione generale è che questo ritorno all’essenzialità sia più figlia di un’ispirazione più stanca del solito piuttosto che dal fuoco di una rinnovata energia.
Siamo consapevoli di essere fin troppo esigenti. “=1” è un disco che, a questo punto della carriera dei Deep Purple, va benissimo così com’è e, anzi, bisogna solo togliersi il cappello di fronte ad una tale vitalità, ma forse ci aspettavamo qualcosa di più dall’arrivo di Simon McBride, un “effetto Richie Faulkner” simile a quello che ha letteralmente fatto rinascere i Judas Priest.
D’altra parte, se c’è una cosa che ci insegna “=1” è proprio a non complicarci la vita con strane elucubrazioni, godendoci il momento. Come quelle assurde equazioni che sembrano complicatissime e poi, elisione dopo elisione, si riducono all’essenzialità del numero uno, allo stesso modo ha poco senso domandarci oggi cosa sarà di questa nuova fase dei Deep Purple.
Se il futuro è una strana equazione con una gigantesca incognita, i Deep Purple si sono guadagnati il privilegio di continuare a provare a risolverla fino a quando vorranno farlo. A noi sta bene così.

TRACKLIST

  1. Show Me
  2. A Bit On The Side
  3. Sharp Shooter
  4. Portable Door
  5. Old-Fangled Thing
  6. If I Were You
  7. Pictures Of You
  8. I’m Saying Nothin’
  9. Lazy Sod
  10. Now You’re Talkin’
  11. No Money To Burn
  12. I’ll Catch You
  13. Bleeding Obvious
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