DEEP PURPLE – Fireball

Pubblicato il 23/09/1971 da
voto
10.0
  • Band: DEEP PURPLE
  • Durata: 00:40:25
  • Disponibile dal: 15/09/1971
  • Etichetta:
  • EMI

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Il successo di “Black Night” e di “In Rock” apre finalmente le porte del successo ai Deep Purple, che si ritrovano improvvisamente investiti di quella notorietà che fino a quel momento faticava ad arrivare. Il loro nome scala le classifiche, i concerti si fanno sempre più pieni, si registrano scene di isteria da parte dei fan in visibilio… insomma, è nata la ‘purple-mania’. Tutto sembra procedere a gonfie vele per la formazione inglese, eppure, dopo pochissimo tempo, si intuisce che qualcosa sta covando, come una brace ricoperta di cenere che però mantiene il suo calore ed è pronta a far scoppiare un incendio. Iniziano a nascere le prime tensioni tra Gillan e Blackmore, che caratterizzeranno praticamente tutta la storia della formazione Mark II: è la più classica delle situazioni, da una parte il chitarrista, autore fondamentale e, di fatto, principale promotore del sound heavy che ha portato al successo il gruppo; dall’altra il frontman, volto e immagine della band, autore dei testi e dotato di una vocalità eccezionale che ha contribuito, non poco, a far fare il salto di qualità al gruppo. A questo, poi, si aggiunge qualche problema di salute di Glover, che soffre di dolori fortissimi allo stomaco, forse dettati dallo stress, e di Jon Lord che, invece, ha problemi alla schiena. Non è la situazione idilliaca, dunque, quando i cinque iniziano a lavorare al seguito di “In Rock”, in Cornovaglia, e il rischio di non riuscire a realizzare un album all’altezza della situazione è oggettivamente elevato. Invece no, contro ogni previsione, i Deep Purple realizzano uno dei loro album migliori, che prende il nome di “Fireball”. Il disco rimane forse un po’ sottovalutato, collocato tra due pilastri del rock come “In Rock” e “Machine Head”, ed anche i membri stessi dei Deep Purple, con l’esclusione di Ian Gillan, non sono soliti inserirlo tra gli episodi più fulgidi della loro carriera, eppure, a nostro parere, non ha assolutamente nulla da invidiare ai due fratelli e, anzi, ha il pregio innegabile di essere uno dei lavori più variegati composto dai Deep Purple, con una qualità media a dir poco eccezionale. Troviamo un tellurico e potentissimo brano di apertura, “Fireball”, che non ha perso un grammo della sua forza nonostante si stia avvicinando al mezzo secolo di vita; un coinvolgente episodio dalle tinte funky che anticipa alcune soluzioni che vedremo più avanti con la formazione Mark III (“No No No”); uno splendido esempio di rock blues suonato con classe e maestria (“Demon’s Eye”); un brano epico, profondo e mutevole come “Fools”, vero capolavoro dell’album, a parere di chi vi scrive; fino addirittura ad una curiosa, ma riuscitissima, incursione in ambito country con la scanzonata “Anyone’s Daughter”, giocata sugli intrecci di chitarra e piano, con un testo ironico nella migliore tradizione di Ian Gillan. Non possiamo non citare, infine, “The Mule”, che diventerà negli anni il punto di partenza per gli incredibili assoli di batteria di Pace, e “Strange Kind Of Woman”, scelta come singolo e non inserita nella tracklist ufficiale dell’album (esattamente come successo per “Black Night”). Quest’ultima, un trascinante ‘boogie’ entrato di diritto tra i grandi classici della band, raggiunge l’ottava posizione in classifica, segnando un buon successo peri i Deep Purple. Un altro centro perfetto, dunque, ma l’avventura della band non si ferma e un appuntamento con la Storia aspetta la band tra le montagne, a Montreux, sulle sponde del lago Lemàno.

TRACKLIST

  1. Fireball
  2. No No No
  3. Demon's Eye
  4. Anyone's Daughter
  5. The Mule
  6. Fools
  7. No One Came
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