6.5
- Band: DEEP PURPLE
- Durata: 00:20:16
- Disponibile dal: 03/02/2017
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
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I Deep Purple, ormai è noto, hanno annunciato il loro “The Long Goodbye Tour”, che potrebbe essere l’ultimo saluto di una delle più grandi live band del pianeta. C’è dunque molta curiosità anche verso la prossima fatica discografica della formazione inglese, che potrebbe, allo stesso modo, essere il tassello finale di un mosaico iniziato quasi mezzo secolo fa. Per stuzzicare la nostra curiosità, dunque, Gillan e soci ci regalano un piccolo assaggio di “inFinite”, che verrà pubblicato ad aprile. Il pezzo forte, ovviamente, è rappresentato da “Time For Bedlam”, primo estratto diffuso dalla band, e per nostra fortuna, se le premesse sono queste, ci possiamo aspettare un grandissimo album. L’atmosfera del pezzo, pur mantenendo continuità con il recente passato dei Deep Purple, sembra tornare ad un disco come “The Battle Rages On”. L’inizio del brano è spiazzante, con la voce filtrata e robotica di Gillan a fare da preludio ad una canzone piuttosto cupa, sia nelle tematiche che nella forma. Non abbiamo un ritornello immediato, sebbene le melodie siano di altissimo livello, ma una costruzione perfetta con il consueto dialogo strumentale eccellente, frutto della totale simbiosi tra i musicisti. Decisamente più in linea con i Deep Purple targati Mark VIII il secondo brano, “Paradise Bar”, un classico episodio hard rock, più accessibile ed arioso, guidato dalle tastiere di Don Airey, che non sarà incluso nella tracklist di “inFinite”. Anche in questo caso, l’impressione è positiva: non ci troviamo di fronte ad un futuro classico della band ma, contando che siamo di fronte a una ‘outtake’, il livello è assolutamente dignitoso. Completano l’EP due episodi, invece, abbastanza trascurabili: il primo è una versione strumentale di “Uncommon Man”, brano originariamente contenuto in “Now What?!”, e qui riproposto semplicemente senza la traccia vocale. Il secondo, invece, è una demo registrata da Ian Paice del brano “Hip Boots”, in cui il batterista prova la canzone, anche in questo caso senza alcuna parte vocale. Per ascoltare la versione finale dovremo attendere l’album e non ha molto senso dare giudizi su una versione così abbozzata. Tirando un po’ le somme, quindi, non abbiamo a che fare con un’uscita fondamentale, come sempre in questi casi. L’EP è consigliato solo ai fan più accaniti della band, ma il suo scopo è stato comunque raggiunto: vista la qualità della title track, non vediamo l’ora di avere tra le mani il nuovo “inFinite”!