7.0
- Band: DEEP PURPLE
- Durata: 00:59:41
- Disponibile dal: 26/11/2021
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
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E’ passato poco più di un anno dalla pubblicazione di “Whoosh!”, il terzo capitolo del sodalizio tra i Deep Purple ed il produttore Bob Ezrin, che ha portato a risultati sorprendenti, risvegliando un entusiasmo nella formazione inglese che sembra andare in controtendenza rispetto ad un’età anagrafica più consona ad una meritata pensione. Ci sembra di vederli, Ian Gillan e compagni, con in mano un album solidissimo, un tour mondiale già programmato e poi, di botto, la pandemia blocca tutto di nuovo. Probabilmente i cinque si saranno guardati in faccia e si saranno detti “ora che facciamo?”. La risposta a questa domanda è “Turning To Crime”, un album di cover nato così, per il puro gusto di suonare assieme e divertirsi con una manciata di brani del passato, un piccolo spaccato delle radici di questi eccellenti musicisti. La scaletta è estremamente varia, un tripudio di generi e sonorità diverse che, tuttavia, fanno tutti parte del DNA della band. Così ci troviamo a spaziare dal rock’n’roll di “Rockin’ Pneumonia And The Boogie Woogie Flu”, che avrebbe potuto tranquillamente trovare spazio nell’album di ritorno dei Javelins, fino a “The Battle Of New Orleans”, un vecchio brano skiffle che risale ai tempi degli Episode Six e che troviamo qui in una versione esplosiva cantata in duetto con Roger Glover (!). Nel mezzo, un mondo intero da scoprire brano dopo brano: un grande classico come “White Room” dei Cream sembra quasi una scelta naturale, mentre “Let The Good Times Roll”, resa famosa da Ray Charles, ci trasporta nel blues più ricco, abbellito da fiati, trasformando i Deep Purple in una sorta di big band d’altri tempi. Ed è ancora il blues a farla da padrone in “Watching The River Flow” del Bob Dylan elettrico, mentre l’omaggio ai Little Feat di “Dixie Chicken” ci porta sulle sponde di un altro fiume, il Mississippi, nella città di New Orleans.
I Deep Purple rileggono tutti questi pezzi di storia della musica con una semplicità ed una naturalezza invidiabili. La scelta delle canzoni è tale da non mettere in difficoltà la voce di Ian Gillan che, anzi, alla veneranda età di settantasei anni, sembra divertirsi ancora alla grande (ascoltatelo sul singolo “Oh Well” dei Fleetwood Mac, ad esempio). Ian Paice e Roger Glover sono una delle migliori sezioni ritmiche al mondo e suonano con precisione e fantasia; infine i due solisti, Steve Morse e Don Airey, si lanciano in continue dimostrazione di classe, con una musicalità cristallina. Il tastierista, in particolare, sempre più protagonista del sound dei Purple, in questo lavoro è veramente stellare, dividendosi tra piano, hammond, mini-moog e tastiere varie, con risultati sempre eccellenti.
E’ chiaro come un lavoro di questo tipo non abbia pretese diverse da quelle di regalare all’ascoltatore una manciata di canzoni, suonate con gusto e perizia, e gli ultimi tre album dei Deep Purple hanno dimostrato chiaramente come la band sia tutt’altro che a corto di idee. Questi cinque eterni ragazzi si sono sicuramente divertiti nel registrarlo e noi ci siamo divertiti ad ascoltarlo ancora e ancora senza stancarci. Se non cercate qualcosa di più di questo, “Turning To Crime” è un disco da non perdere.