8.0
- Band: DEEZ NUTS
- Durata: 00:31:21
- Disponibile dal: 01/04/2013
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
Spotify:
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“You bout it, I’m bout’ it bout it!”.
Una Moretti da 66 a chi sa di cosa si parla, o a chi ha almeno sentito la hit di Master P del 1995. Di sicuro ne sa qualcosa JJ Peters, batterista degli I Killed The Prom Queen che, in seguito allo scioglimento del gruppo (2007) è passato al microfono e ha lanciato il suo progetto solista Deez Nuts (ancora: chi ha sentito “The Chronic” di Dr.Dre?) mostrando senza vergogna la sua passione viscerale per l’hip hop e per l’hardcore dei Madball. L’EP “Rep Your Hood” è talmente sfrontato da avere risonanza un po’ ovunque, con almeno tre delle sei canzoni che lo compongono ancora oggi fisse in scaletta. Il primo album “Stay True” (2008) li consacra definitivamente, tanto che anche in Italia il nome comincia a girare. “This One’s For You” non è di sicuro il loro disco migliore, ma c’è questo “Bout It” a dimostrare quanto valgano gli australiani. Messi in pausa i Grips N Tonic, side project strettamente hip hop con l’amico Louie Knuxx, JJ torna pienamente in carreggiata, tanto da meritarsi il passaporto ufficiale per l’Europa, offerto dal contratto Century Media: afferrate un gin tonic, il party hardcore dei Deez Nuts è contagioso e ha come imperativi divertimento e gang vocals, almeno quanto i ‘blunt’ e gli ‘shots’ citati nel secondo estratto. Una vera e propria bomba che torna sulle coordinate dei primi due lavori, segnati da un linguaggio direttissimo e sboccato, con pesanti influenze hip hop nell’inflessione, nei versi e nell’attitudine, mischiate senza vergogna con il New York hardcore più urbano di casa Madball (che figurano anche tra gli ospiti!). Non è il solito rapcore: Peters evita le buccie di banana del “white boy can’t jump” e si appropria del linguaggio e dei neologismi di un universo che conosce a menadito inserendoli nel contesto hardcore. Drogati, superficiali e immaturi, i Deez Nuts, schiacciando la concorrenza per ignoranza ed immediatezza, sono l’incubo più terrificante di ogni straight edge. Tolte le skit (frequenti interludi retaggio dell’universo hip hop) restano solo cori potentissimi, stages dive e high fives, come nessuno al mondo può offrire con lo stesso stile. Oggi JJ Peters ha lasciato i riformati I Killed The Prom Queen per i Deez Nuts, e questo spiega tutto. ‘Unfuckwithable’.