7.0
- Band: AEON , DEFACED CREATION
- Durata: 00:32:48
- Disponibile dal: 31/03/2014
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
Spotify:
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I tardi anni Novanta non furono un bel momento per il death metal, almeno se si prende in considerazione la sua popolarità. Certo, band come Dying Fetus, Nile e Antropofagus in quel periodo diedero alle stampe delle vere e proprie perle che poco o nulla hanno da invidiare a quanto partorito dalla scena fra il 1989 e il 1992, ma la vera rinascita a livello commerciale avvenne solo qualche anno più tardi, quando i vecchi maestri del genere e tante agguerrite nuove leve iniziarono a sfornare grandi album uno dopo l’altro, sino a riportare queste sonorità sulla bocca di tutti gli appassionati (complice anche lo “sgonfiamento” della scena black e la morte di certi filoni più mainstream). Questo preambolo per provare a spiegare come mai un buon disco come “Serenity In Chaos” dei Defaced Creation nel 1999 uscì a dir poco in sordina; a posteriori, è facile invece ipotizzare che, se fosse arrivato nei negozi solo tre/quattro anni più tardi, l’accoglienza per questo platter sarebbe stata più calorosa. Non stiamo parlando di un capolavoro, ma in questo loro unico album l’abilità mostrata dai Defaced Creation nel rileggere certi stilemi cari a Deicide e Cannibal Corpse è assolutamente fuori discussione. Il gruppo si sciolse poco dopo, ma dalle sue ceneri presero vita i più noti Aeon, i quali ebbero – e hanno tuttora – ben più fortuna nel popolarizzare la loro squisita formula fatta di ferocia deicidiana e riff ultra catchy da headbanging immediato. Se quindi avete familiarità con dischi come “Rise To Dominate” o “Aeons Black”, allora molto probabilmente non farete alcuna fatica ad entrare in sintonia con il materiale contenuto in “Serenity In Chaos”, opera che sostanzialmente può essere oggi vista come il prototipo del tipico album “alla Aeon”. La nostra Punishment 18 Records, in definitiva, ha visto giusto nel rendere il disco di nuovo disponibile: per coloro che apprezzano parecchio l’ultima incarnazione di questi svedesi, l’ascolto è consigliato.
N.B. Come sempre, il voto si riferisce esclusivamente alla qualità della ristampa. Il disco in sè merita mezzo punto in più.