voto
7.5
7.5
- Band: DEFEATED SANITY
- Durata: 00:31:51
- Disponibile dal: /06/2010
- Etichetta:
- Willowtip Records
- Distributore: Audioglobe
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Il fascino di un disco come “Chapters Of Repugnance” risiede quasi esclusivamente nella sua impetuosità. A volerlo analizzare attentamente, prendendo in esame un aspetto alla volta, si potrebbe infatti arrivare a conclusioni come “le linee vocali di A.J. Magana sono un po’ monotone”, oppure “il riffing è spesso assai simile a quello dei Suffocation di qualche anno fa”. Tutto vero… ma se siamo qui ora a parlarvi di “Chapters Of Repugnance” in maniera positiva è perchè appunto l’album nel suo insieme è davvero di una violenza e di una contagiosità spaventose. Il gruppo tedesco-americano non è originale, e su questo non ci piove, tuttavia è ispirato ed è un piccolo maestro nell’architettare delle death metal song dal tiro allucinante. Pensate alle soluzioni dei vecchi Suffocation mescolate a qualche spunto di matrice Disgorge (USA) e primi Decrepit Birth, il tutto inserito questa volta in strutture piuttosto semplici (per gli standard del genere), sicuramente tra le più fluide partorite dalla band nella sua carriera. Il risultato finale sono nove tracce di death metal a stelle e strisce in grado di inchiodarvi alla sedia, quasi interamente giocate fra quel riffing convulso di marca “Pierced From Within” e breakdown opprimenti. I Defeated Sanity non sono dei novellini, questo è già il loro terzo full-length, tuttavia rispetto al passato si riscontra una maggiore consapevolezza dei propri mezzi, nonchè, come dicevamo, un tasso di aggressività veramente strabiliante, frutto senz’altro dello snellimento delle strutture dei brani, che hanno liberato definitivamente tutta quella potenza una volta racchiusa in trame decisamente elaborate. Di certo il gruppo rimane lontano dall’essere un semplice picchiatore – sentite il lavoro di basso di Jacob Schmidt – ciò nonostante la brutalità e la pesantezza senza compromessi di cui “Chapters…” è a tratti alfiere non riescono proprio a passare inosservate. Un ritorno più che mai efficace, insomma, per una band che ormai si colloca tra i punti fermi del death metal europeo e non solo.