5.5
- Band: DEFIANT
- Durata: 00:49:40
- Disponibile dal: 25/11/2016
- Etichetta:
- Ferrrum Worldwide Metalworx
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I Defiant sono un gruppo ucraino (da non confondere con l’omonima band croata) che dopo diversi anni di attività tenta di farsi conoscere all’estero e specialmente nell’Europa occidentale, pubblicando il suo primo album totalmente in inglese, intitolato “Time Isn’t Healing”. In base a quanto abbiamo avuto modo di ricostruire, il disco ha sofferto un po’ di una gestazione piuttosto lunga, nel corso della quale la cantante Olga Makarova ha lasciato la band, sostituita da Stanislav Proshkin. Quest’ultimo è un ragazzo molto giovane, che si dimostra per la verità ancora un po’ acerbo, anche perchè si sforza di cantare in maniera ‘cattiva’, finendo però per rendere la sua voce troppo dura, quasi innaturale e parecchio sgraziata, al punto che certe canzoni, come la melodica “The Eagle” o la midtempo “According To The Acts”, sono totalmente rovinate da questo suo approccio; peraltro, la sensazione è che alcuni brani siano stati composti per una voce femminile (come ad esempio la title track) e quest’aspetto non lo ha certo agevolato. Al di là di questo, non ci è chiaro se i Defiant si siano fermati agli anni ’80-’90 o propongano queste canzoni perchè a loro modo di vedere dovrebbero così conquistare più facilmente un’audience europea. Il loro stile è infatti in genere totalmente votato al power tedesco di quel periodo, con influenze fortissime da parte di gruppi storici come Helloween o Rage e non è certo un caso che si siano accasati presso un’etichetta tedesca. Qualche ulteriore influenza deriva dagli Stratoviarius: a tal proposito, si evidenzia come l’inizio di “Milestones Of Time” sia praticamente identico a “Black Diamond”; in generale, comunque, si ha troppo spesso la tipica sensazione del ‘già sentito’. Non ci convincono particolarmente neppure le divagazioni strumentali che ogni tanto la band si concede, sia perchè chitarre e tastiere non sembrano sempre ben coordinate, sia perchè la tastierista Victoria Terzieva, pur non suonando affatto male, propone tuttavia spesso timbri che ci lasciano non poco perplessi. Ad ogni modo, fatte salve queste riserve, “Time Isn’t Healing” riesce ad offrire qualche canzone gradevole: in “The Jericho” (qui la band richiama esplicitamente gli Helloween persino nel titolo, che ricorda ovviamente “Walls Of Jericho”) si può riconoscere una performance credibile anche del cantante, così come non sono davvero niente male tracce come “The Dream” e “Don’t Trust The Words”. In conclusione, la sensazione è che, pur essendo i Defiant una band dalle buone potenzialità, ci sia tuttavia ancora da lavorare per poter realmente emergere nella scena metal europea.