7.0
- Band: DEFILED
- Durata: 00:41:06
- Disponibile dal: 20/09/2024
- Etichetta:
- Season Of Mist
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Presentato dalla solita coloratissima copertina di Wes Benscoter – ormai uno dei marchi di fabbrica del progetto – il nuovo album dei Defiled, “Horror Beyond Horror”, rappresenta l’ennesima dimostrazione del desiderio del gruppo nipponico di muoversi in un territorio musicale sui generis, fuori dai comuni canoni del death metal contemporaneo. Continuando il loro percorso fatto di eccentricità, dove è comune la contaminazione da parte di spunti techno-thrash e grindcore, in questo nuovo lavoro – che arriva a meno di un anno e mezzo dal precedente “The Highest Level” – i Defiled presentano una proposta che conferma la loro identità di mosca bianca all’interno del panorama underground.
Con una produzione ancora una volta essenziale e vagamente asettica, per non dire ‘casalinga’, la band riesce a suo modo a trasmettere un senso di autenticità rara, sottolineando anche a livello di forma la propria scelta di non seguire alcun trend e di rimanere ancorata a un suono spastico e pseudo-progressivo.
“Horror Beyond Horror” è composto da quattordici tracce che, in poco più di quaranta minuti, riescono a offrire la consueta altalena di sensazioni. Accantonato l’indirizzo caratterizzante alcuni lavori della parte centrale di carriera, dove certi ghiribizzi tecnici prendevano spesso il sopravvento, il quartetto mantiene la linea adottata ultimamente, facendo emergere un’aggressività più marcata, che rende il disco più diretto e accessibile. I riff appaiono incisivi e taglienti, e sebbene il gruppo non abbia abbandonato del tutto i suoi momenti più visionari, sincopati e interlocutori, l’orientamento stilistico sembra meno volutamente complicato e più orientato a colpire l’ascoltatore con una certa immediatezza.
Alcuni brani – vedi la title-track, “Demagogue” o “The Crook and Flail” – si distinguono in effetti per una sorta di orecchiabilità che, pur non essendo subito riconoscibile, rende il disco più facile da assimilare rispetto ai lavori passati. È qui che i Defiled riescono a lasciare il segno, fondendo i soliti elementi di certi Cryptopsy, Coroner e Natron per creare un mix sonoro che è al contempo familiare e straniante. L’equilibrio precario delle canzoni, che sembra costantemente appeso a un filo, paradossalmente non fa che aumentare il fascino dell’operato della band, rendendo ogni ascolto una sorta di viaggio in un territorio sonoro incerto e mutevole. La brevità delle tracce, che in media non superano i tre minuti, contribuisce quindi a mantenere alto il livello di energia e a evitare momenti di stasi. Questo formato permette alla band di esprimere la propria creatività in maniera concisa, senza mai perdersi in divagazioni troppo pretenziose.
Vista l’aggressività rinnovata e la maggiore attenzione al songwriting, che a tratti tocca livelli di rotondità insperati, si può insomma dire che “Horror Beyond Horror” sia uno dei lavori più solidi della discografia recente dei Defiled. Ci auguriamo ora che questo capitolo, sorta di versione maggiormente compatta del succitato “The Highest Level”, non sia solo la chiusura di un cerchio, ma anche il dischiudersi di qualcosa di ancora più centrato in futuro.