DEFLORE / INFECTION CODE – Split

Pubblicato il 19/03/2014 da
voto
7.0
  • Band: DEFLORE , INFECTION CODE
  • Durata: 00:38:21
  • Disponibile dal: 01/11/2013
  • Etichetta:
  • Subsound Records
  • Distributore: Goodfellas

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Iniziativa molto interessante, quella promossa dalla Subsound Records: una serie di pubblicazioni in modalità split-album, disponibili esclusivamente in edizione e tiratura limitate in vinile 12”. Roba da collezionisti, chiaro, e materiale quasi d’elite, che comunque, proprio per questo, si presenta in veste grafica e contenutistica davvero allettante ed esclusiva. La prima uscita facente parte di questa collana – denominata appunto Subsound Split Series – vede all’opera due formazioni rumoriste e d’avanguardia, che da diversi anni ormai collassano i loro suoni all’interno di pattern malati, industriali, visionari e certo di non facilissima fruizione. Accompagnati dalla bellissima copertina di Stonino Bosco, altra tematica ricorrente della serie, raffigurante Elephant Man e Tetsuo impegnati in una cervellotica partita a scacchi, i romani Deflore e gli alessandrini Infection Code si danno sferragliante battaglia sciorinando meccanicamente tre canzoni a testa, per un tete-a-tete che renderebbe orgoglioso anche il più scettico dei Justin K. Broadrick. Si inizia con il duo laziale, il cui industrial strumentale misto a dark-wave, contaminazioni cyber-punk e grandeur robotica ci proietta immediatamente in un futuro dominato da umani ormai fusi con macchinari di loro stessa creazione, ondeggiante senza luce in un mare elettromagnetico e tempestoso: “Parete Hp”, nella sua brevità e grazie al suo groove magniloquente, alternato ad estrapolazioni radiofoniche e vocali, ci sembra il miglior estratto della prima parte dello split, lasciando alle più lunghe e complesse “Ferroconcrete” e “Champion Of Mediocrity” il compito di scandagliare a fondo le fogne dell’animo Deflore, tanto debordante su palco quanto oscuro e sofferente su disco. Per gli Infection Code, invece, il discorso è simile ma diverso: l’evoluzione della band piemontese è continua e viscerale, tanto che, sebbene i Nostri non sfornino musica in modalità catena di montaggio – e meno male! – ogni volta che li riascoltiamo sanno come colpirci e metterci al tappeto. Con il nuovo chitarrista Paolo in line-up (ma attenzione, è ancora il ‘vecchio’ Davide ad essere protagonista in questa release) e i ricordi ormai soffusi di un disco grandioso quale “Fine”, il Codice si rigenera ripartendo da cuore, malattia e atmosfera, partorendo tre episodi psichedelici e psicotici che, a tratti, più che nel noise e nell’industrial, lambiscono anche aspetti più sludge-oriented – la conclusiva “Weapons” ci pare parli chiaro in questo senso. La lunga “Beauty Among The Wires” è un viaggio spaziale e galattico in un universo doom industriale popolato dalla voce cangiante, e raramente così espressiva, di Gabriele Oltracqua; “Laus Odium”, dal canto suo, ci propone un riff ossessivo e straniante, sul quale sentieri tribali e groovy vengono tracciati da uno sciamano invasato di Godflesh e Kylesa, un piccolo capolavoro! Dunque, se amanti dell’industrial e della visionarietà in musica, e soprattutto se non esaurite le 300 copie dello split, vi consigliamo assolutamente di non tralasciare un’uscita di qualità come questa. Quaranta minuti ben spesi, non c’è che dire.

TRACKLIST

  1. Deflore – Parete Hp
  2. Deflore – Ferroconcrete
  3. Deflore – Champion Of Mediocrity
  4. Infection Code – Beauty Among The Wires
  5. Infection Code – Laus Odium
  6. Infection Code – Weapons
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