8.0
- Band: DEICIDE
- Durata: 00:35:24
- Disponibile dal: 22/08/2006
- Etichetta:
- Earache
- Distributore: Self
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Offuscati per anni da guerre intestine, baracconate di varia foggia, branding a forma di croce rovesciata in mezzo agli occhi, i Deicide avevano la necessità di riprendersi la cintura dei pesi massimi del death metal prima di finire a fare da sparring partners per gruppi più giovani, più tecnici, più veloci e, in definitiva, più cool. Con una formazione rivoluzionata, i soli Benton e Asheim “sopravvissuti” e i nuovi Santolla e Owen a prendersi cura delle chitarre, i Deicide sembrano un’altra band; niente a che vedere con i mollaccioni di “In Torment, In Hell”, quelli che hanno composto e suonato “The Stench Of Redemption” sono i veri Deicide, usciti più inveleniti di prima dal tunnel che li aveva inghiottiti dopo “Legion”. La produzione è cristallina, i riffs si rincorrono senza tregua, e si fatica a trovarne uno per cui qualsiasi gruppo death metal non cederebbe la nonna, i testi, ma questa è la sorpresa minore, inveiscono contro Gesù con rinnovata convinzione. E poi applausi e ancora applausi a Santolla e Owen, che calpestano lo stereotipo Deicidiano dell’assolo costruito su tonalità casuali e con note random e ricostruiscono dalle fondamenta le chitarre dei Deicide con suoni strepitosi e folate melodiche fulminee ma fondamentali. Basta arrivare al secondo numero 16 di “Death To Jesus” (i testi, come detto, sono sempre quelli) per rendersi conto di quanto il cambio di chitarristi abbia giovato al songwriting di Benton; se “Scars Of The Crucifix” presentava timidi tentativi di progressione melodica, non disprezzabili ma certo acerbi, questo nuovo album lavora su quella propensione e assomma alla potenza deflagrante dei Deicide una serie di intuizioni armoniche e melodiche strabilianti. Un disco importantissimo, la cristallizzazione perfetta di un certo modo di intendere il death metal, tradizionale ma non retrogrado, ad opera di una band che al death metal ha fatto da levatrice. Un nuovo inizio, ancora una volta illuminato dalla stella del mattino.