7.0
- Band: DELAIN
- Durata: 00:50:25
- Disponibile dal: 26/08/2016
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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A pochi mesi dall’antipasto di “Lunar Prelude”, tornano i Delain con “Moonbathers”, quinto full-length in dieci anni di carriera, senza contare i numerosi EP usciti tra una release e l’altra. Spesso accostata a parenti (i ‘cugini’ Within Temptation), amici (i connazionali Epica) e maestri (gli inarrivabili Nightwish), la formazione olandese ha finito in realtà col differenziarsi da tutti questi per il semplice fatto di…non differenziarsi. Là dove infatti gli altri hanno preso altre strade (siano esse più estreme, commerciali o cinematografiche), il quintetto di Zwolle, probabilmente anche costretto ad una maggiore frequenza discografica, ha preferito muoversi di cesello restando nei confini symphonic metal, aumentando il peso specifico dei singoli elementi e limitando la presenza di filler (come ben testimoniato dall’ultimo “The Human Contradiction”). In occasione del decimo anniversario discografico non si vedono grosse novità – l’asse portante resta sempre la carismatica ugola della singer Charlotte, ben supportata dalle orchestrazioni di Martijn -, ma i bagni di luna allargano l’orizzonte del sestetto olandese, sfruttando tutte le gradazioni a disposizione. Scorrendo la tracklist troviamo quindi pezzi tanto cattivi (“Hands Of Gold”, una sorta di ‘Pirati dei Caraibi’ impreziosita dall’ospitata di Alissa degli Arch Enemy, e “Pendulum”) quanto delicati (“Chrysalis – The Last Breath”, “Turn the Lights Out”), ritmiche ora danzerecce (“Suckerpunch”, “Danse Macabre”) ed ora più rockeggianti (“Fire With Fire”), e finanche una riuscita cover dei Queen (“Scandal”), prima che la semi-strumentale “The Monarch” cali il sipario sull’edizione regolare, arricchita nella versione deluxe da alcune tracce live e versioni orchestrali. I fan più affezionati aggiungano pure mezzo punto al voto in calce, ma anche chi è rimasto legato ai primi lavori delle band citate in apertura avrà modo di apprezzare “Moonbathers”, espressione di una band capace di evolvere restando al tempo stesso fedele (a partire dall’artwork) al proprio trademark.