DELIRIUM X TREMENS – Belo Dunum (Echoes From The Past)

Pubblicato il 22/11/2011 da
voto
8.5
  • Band: DELIRIUM X TREMENS
  • Durata: 00:42:10
  • Disponibile dal: 24/10/2011
  • Etichetta:
  • Punishment 18 Records
  • Distributore: Masterpiece

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Ogni portale musicale incappa, talvolta, in veri e propri ‘scivoloni’ editoriali, specialmente nel recensire determinati album. A volte si sottovaluta un gruppo destinato ad un grande futuro, o si sopravvaluta una release in realtà mediocre prodotta da un gruppo di spessore internazionale. Al contrario, fa piacere vedere quando ci sia stata della lungimiranza nel segnalare un gruppo ritenuto valido, che nel corso degli anni non ha fatto altro che dimostrare le proprie capacità. E’ senza dubbio questo il caso dei bellunesi Delirium X Tremens, una delle migliori band death metal italiane, questione ormai fuori di dubbio. Dopo un debutto violento ed uno stile molto tecnico e martellante, non senza un tocco moderno e sperimentale, i Delirium X Tremens rivoluzionano completamente quanto fatto sinora, senza smentirlo, ma semplicemente mutandolo ed inserendolo in un contesto del tutto nuovo, assolutamente unico. Qualcuno di voi farà fatica a seguire questo cambiamento radicale della band bellunese, quasi irriconoscibile persino nelle photoband promozionali. Non temete, i Delirium X Tremens non sono diventati una band folk metal ed i vestiti tradizionali da montanari sono indice di un cambiamento profondo, ma che sfiora soltanto il fattore meramente musicale. I Delirium X Tremens rimangono un gruppo death metal, anzi questa sorta di ‘ritorno alle origini’ riporta il death metal tecnico ed innovativo del debut, ad una dimensione assai più terrena e tradizionale. Il death metal su “Belo Dunum” si fonde con la Natura imponente delle Alpi, diventa il respiro delle viscere della Terra, la scossa della montagna millenaria. La produzione, perfetta, ha il pregio di riportare il death metal alla sua purezza originaria, alla sua carnalità bestiale, alla sua violenza primordiale. Il sound è caldo, il riffing si è solo apparentemente impoverito, ha perso gran parte del tecnicismo iniziale tanto caro in passato ai Delirium x Tremens, ma ha acquistato enormemente in potenza e violenza diretta. “Belo Dunum” non è semplicemente un album che ha fatto ritornare una band al sound puro e naturale del death metal, è un album che, se godrà dell’adeguata visibilità, è destinato a ridisegnare ed espandere i confini del death metal. I bellunesi, infatti, sono riusciti nel piccolo miracolo di donare alla base death metal dei contenuti del tutto nuovi con l’inserimento di alcuni elementi mai utilizzati prima: le atmosfere epiche e magniloquenti dei paesaggi montani, qualche piccolo elemento folcloristico e persino cori di alpini. Sì, avete letto bene, e avrete modo di sentire questa pazza commistione in “Artiglieria Alpina”: un brano devastante che dimostra la genialità dei Delirium X Tremens. Alpini che suonano death metal? C’è poco da ridere, qui la violenza è in primissimo piano e a questa vanno aggiunte la credibilità di una band ispiratissima e la serietà dei contenuti presenti su questo concept di tutto rispetto. Un album che con la sua violenza vuole ricordare la rabbia ancora non assopita di alcune delle pagine più dolorose della nostra terra: la Prima Guerra Mondiale e la tragedia del Vajont. E non bisogna essere patrioti per essere coinvolti nella riflessione su alcune vicende importanti della nostra storia. La rievocazione qui è assoluta, impregnata in ogni singola nota di questo album. Mai come ora il death metal si è fatto veicolo di simili tematiche. Ma tutto sarebbe naufragato se a così tante idee ed intenzioni i Delirium X Tremens non fossero riusciti ad abbinare un riffing d’altissimo spessore: ascoltate e riascoltate brani come “I Was”, “Teveròn, The Sleeping Giant” o “Life Before Nothing” e capirete perché questo album è di valore assoluto. Non a caso l’opera si conclude con un brano dal titolo “The Memory”: il ricordare dei Delirium X Tremens è un atto profondo e rispettoso del passato, scevro di sentimenti trasversali biechi o vendicativi; il ricordare è qui un’arte maieutica per riportare in vita dei sentimenti profondi che grazie alla memoria diventano eterni.

TRACKLIST

  1. I Was
  2. Teveròn, The Sleeping Giant
  3. The Legend Of Càzha Selvàrega
  4. Artiglieria Alpina
  5. The Guardian
  6. 33 Days Of Pontificate (Vatican Inc)
  7. An Old Dusty Dream (Vajont 9 Ottobre 1963)
  8. Life Before Nothing
  9. Scream Of 2000 Screams
  10. The Memory
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