7.0
- Band: DENOUNCEMENT PYRE
- Durata: 00:42:19
- Disponibile dal: 22/01/2013
- Etichetta:
- Hells Headbangers
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I black-death metaller Denouncement Pyre fanno parte di quell’Australia dall’animo tradizionalista, tutto borchie e cartucce, che abbiamo imparato a conoscere ascoltando le opere di Destroyer 666 o Gospel Of The Horns. La loro musica non può non richiamare, almeno in parte, quella tipica dei suddetti connazionali, ma le atmosfere cupe e qualche rallentamento macabro ne fanno un incrocio tra questi e certi Marduk o Enthroned. Le nove tracce di questo “Almighty Arcanum” risultano convincenti sia negli episodi più introspettivi e dolenti, sia in quelli più vibranti ed energici, dove emerge anche una prevedibile vena thrash. Restano tuttavia maggiormente impresse le canzoni in cui i Denouncement Pyre danno spazio alla loro anima più tetra: “An Extension Of The Void”, ad esempio, pur essendo piuttosto lunga e strutturata, resta impressa immediatamente, grazie soprattutto al suo finale morboso, in cui la chitarra si produce in un riffing circolare davvero ipnotico. Questo stato però non può durare per sempre e infatti di lì a poco i Nostri spronano l’ascoltatore e scapocciare di nuovo, con una serie di pezzi più schietti e brutali, sempre sul filo di un black-death carnale, che flirta spesso e volentieri con l’occulto. Qui le sorprese o soluzioni veramente accattivanti latitano un po’, ciò nonostante rimane evidente la perizia e la costanza dei ragazzi, che mettono in fila buoni riff e strutture ordinate, assestando colpi senza strafare e farsi prendere dalla foga. Questo “Almighty Arcanum” è un disco che nel complesso non risulta superiore ad alcune prove del passato prossimo del genere – ricordiamo ancora con piacere “Defiance”, l’ultimo album dei Destroyer 666 – ma che farà bella mostra di sè nel futuro catalogo dei Denouncement Pyre. Il gruppo pare avere potenzialità e potrà togliersi ulteriori soddisfazioni, a patto che certi impulsi retrò rimangano isolati e che il lato kitch/becero venga superato da quello più lugubre e ricercato.