7.0
- Band: DERANGED
- Durata: 00:35:26
- Disponibile dal: 18/02/2008
- Etichetta:
- Regain Records
- Distributore: Self
Spotify:
Apple Music:
Forti di una line up parzialmente rinnovata ritornano sulle scene i macellai svedesi Deranged e lo fanno con questo “The Red Light Murder Case”, sorta di concept che ruota attorno al tema dell’uccisione di prostitute. Perso per strada l’ottimo cantante e bassista Calle Fäldt, i nostri reclutano Thomas Ahlgren alla quattro corde e Martin Schönherr dietro al microfono: quest’ultimo non riesce a ripetere la prova del suo predecessore, limitandosi ad un growling convincente ma a tratti anonimo. Tutto il resto dell’album però funziona piuttosto bene, a cominciare dall’ottimo lavoro ritmico e, soprattutto chitarristico. Se nel recente passato i ragazzi ci hanno offerto del buon brutal death metal classico e floridiano, in quest’ultimo album cresce esponenzialmente l’influenza degli Slayer (già comunque presente in passato) e la struttura finale dei brani è maggiormente death oriented. Rispetto al precedente “Obscenities In B-Flat” i nostri hanno deciso di premere maggiormente sull’acceleratore, senza però rinunciare del tutto a degli inserti rallentati tipici del death più marcio. Il risultato finale qualitativamente è piuttosto buono, sebbene il tutto sembri più easy listening di quanto fatto dai Deranged in precedenza. La premiata ditta King / Hanneman viene pienamente alla luce già dal primo brano, ovverosia “Watch Me When I Kill”: qui Johan Axelsson ci offre un assolo slayeriano fino al midollo che peraltro ben si inserisce nella traccia. Molto buone sono anche “So Sweet, So Dead”, che vive di accelerazioni repentine e molto ben fatte e “Death Walks On High Heels”, dove gli Slayer vengono deturpati in un’ottica che si avvicina ai Dying Fetus e dove viene valorizzato al massimo il drumming assassino di Rikard Wermén. Insomma, i Deranged si confermano una band su cui fare affidamento ma alla quale manca ancora quell quid che le consentirebbe di fare il grande salto che in molti, dopo l’uscita dei primi album, avevano pronosticato.