7.0
- Band: DEREK SHERINIAN
- Durata: 47:09
- Disponibile dal: 05/09/2011
- Etichetta:
- Mascot Records
- Distributore: Edel
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Derek Sherinian è senza ombra di dubbio uno dei più importanti tastieristi della storia dell’hard’n’heavy e del rock in generale. Non siamo certo noi a dirlo e neanche lui: parla da solo il suo invidiabile curriculum, che nel corso delle ultime due decadi lo ha portato a lavorare con alcuni dei musicisti più affermati e talentuosi dell’intero firmamento rock (Dream Theater, Alice Cooper, Kiss, Billy Idol, tanto per citarne qualcuno…), fino ad arrivare a partecipare al meraviglioso lavoro dei Black Country Communion, progetto anglo-americano tra i più interessanti degli ultimi trent’anni, che vede tra le proprie fila la presenza di autentiche stelle come Glenn Hughes, Jason Bonham e Joe Bonamassa. Nel frattempo però il buon Derek non si è dimenticato di avere anche una carriera solista (attiva dal 1999 e sempre regolare nelle uscite) e con il qui presente “Oceana” arriva a firmare il suo settimo album in studio. Come da tradizione, la proposta di Sherinian è totalmente strumentale e in “Oceana” si avvale della collaborazione di chitarristi che non necessitano di alcuna presentazione: Tony Macalpine, Steve Lukather, Steve Stevens, Doug Aldrich e Joe Bonamassa. Ognuno di loro, in un contesto che parte dal rock per arrivare al metal, porta il proprio stile e, per questo motivo, l’album risulta estremamente variegato e ricco di sonorità differenti, tutte toccate senza alcuna forzatura e amalgamate in maniera estremamente naturale; l’abilità del tastierista sta proprio nel guidare i suoi compagni di avventura in questo emozionante ed impervio viaggio senza effettuare pericolose sterzate, procedendo con sicurezza e disinvoltura e palesando un gusto e una classe come pochi in circolazione. Sherinian riesce nel difficile intento di non annoiare mai – cosa non proprio scontata in un disco interamente strumentale – e conduce l’ascoltatore alla fine del disco in un batter d’occhio. Al termine dei cinquanta minuti scarsi di “Oceana” ci rimane la piacevole sensazione di aver concluso un intenso viaggio senza avvertire la benchè minima stanchezza e, forti di ciò, è facile cedere alla tentazione di un secondo ascolto.