7.0
- Band: DEROGATORY
- Durata: 00:38:26
- Disponibile dal: 06/12/2013
- Etichetta:
- F.D.A. Records
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Altra pubblicazione per la F.D.A. Rekotz che, contemporaneamente a “Nightmare Vortex” degli Slaughterday (recentissimamente su queste pagine), immette nel mare magnum delle uscite death metal il debutto dei Derogatory, “Above All Else”. Questo disco poteva tranquillamente essere uscito il 28 dicembre 1991, che è la data esattamente baricentrale tra quelle d’uscita di “Deicide” (3 luglio 1990) e “Covenant” (22 giugno 1993): tale considerazione già la dice lunga sulla musica dei losangelini, la cui cifra stilistica viene calcolata esattamente alla stessa maniera, partendo da quei lavori. Se gli assoli vagano allucinati nelle lande di Azaghtoth, mentre le atmosfere ardono del più nero combustibile targato Benton, i riff sono invece la progenie deforme di quanto fatto dalle due citate band in quest’ambito: montando tutto ciò su ritmiche affetta-orecchie ed affidandolo ad una produzione asperrima e “bastarda” si ha la formula di un qualcosa che potrebbe funzionare. Il discriminante principale tra potenza e atto è quello che per alcune band risulta una chimera, ovvero la longevità: per quanto sia vero che le soluzioni incise su questo disco le avete già sentite, è vero anche che strutture ben congegnate, perizia strumentistica e pezzi sufficientemente differenziati (più per accorgimenti sui singoli elementi – come ad esempio certe sortite melodiche – che per una reale variazione della formula compositiva) risultano efficaci mezzi per ottenere compattezza e organicità tra le canzoni, tutte assestate oltre la sufficienza, permettendo alle nostre voglie di volgerci ad un ascolto iterato. Se ci permettete un paragone basato su null’altro che la contemporaneità, ben altra è la verve rispetto ad un “Nightmare Vortex”! Per finire, vi informiamo che l’ultimo e più strutturato pezzo – “To Escape What Is Now” – fa registrare un maggiore sforzo teso all’emersione della personalità del gruppo, visto l’inserimento di armonizzazioni che non è frequentissimo sentire in quest’accezione di death metal.