7.0
- Band: DESHODY
- Durata: 00:39:09
- Disponibile dal: 05/05/2014
- Etichetta:
- SG Records
Spotify:
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I Deshody sono un gruppo proveniente da Sora, provincia di Frosinone, e con questo album esordiscono su lunga distanza dopo una demo datata di alcuni anni. Il gruppo parte da una base thrash metal allargando lo spettro delle sonorità spaziando fra il groove e il progressive, scegliendo di presentarci la loro proposta musicale con suoni moderni, molto ben bilanciati e molto caldi. A differenza di altri gruppi che si cimentano più o meno nello stesso genere, i ciociari scelgono di mantenere i connotati aggressivi, o quanto meno di non aggiungere parti di voce pulita o eccessive contaminazioni nei passaggi più melodici, quelli che spezzano la dura e corposa sezione ritmica che fa da base ai loro brani. Si prenda ad esempio “Gray Faces”: riff lunghi pesanti e protratti insistentemente creano una sorta di psichedelia, spezzata da passaggi melodici che concedono un attimo di respiro. È lo schema adottato maggiormente questo da parte dei Deshody, che non eccedono mai nella velocità per quanto riguarda il ritmo dei brani, preferendo che il focus sia la corposità delle chitarre o la rabbia urlata attraverso il microfono. Piace molto anche “Each Of Us Lives” specie nella ridondante parte centrale, un riff circolare molto possente che poi lascia spazio ancora una volta alla melodia, molto swedish style. Ecco, si riscontra negli undici brani che il combo ci propone all’ascolto un gusto per la melodia svedese che è figlio degli album storici e mai più eguagliati nel genere. Il tutto miscelato con la modernità del groove. Questa in sostanza è l’offerta dei Deshody, un debutto convincente che si lascia ascoltare con piacere dall’inizio alla fine e che ancora una volta proviene da una band italiana. Ormai con le nuove leve del metal ci stiamo mettendo in pari con il passato.