6.5
- Band: DESSIDERIUM
- Durata: 01:02:21
- Disponibile dal: 14/03/2025
- Etichetta:
- Willowtip Records
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Dessiderium è il progetto di Alex Haddad, giovane musicista già chitarrista di Arkaik e degli ultimi, mai domi, Atheist. “Keys To The Palace” è il quinto album del nostro, primo per una label di un certo rilievo come la Willowtip. La bio accompagnatoria sottolinea come il materiale di questo ultimo disco provenga da periodi molto diversi fra loro e sia nato durante le composizioni di altri album per poi essere accantonato e riutilizzato ora.
“Keys To The Palace” non è per niente un lavoro facile, diciamocelo, a partire da una tracklist che include sei lunghe ed articolate composizioni. A loro volta, “Pollen For The Bees” e “Keys To The Palace” sono divise in parti, rispettivamente due e tre. Musicalmente siamo in un territorio sicuramente progressivo, sicuramente altrettanto tecnico e parzialmente estremo. C’è davvero di tutto, in “Keys To The Palace”, a partire dal death progressivo e sinfonico, passando per Ne Obliviscaris, Born Of Osiris, Devin Townsend, Ihsahn, Periphery, Dream Theater, gli stessi Atheist.
Strutturalmente siamo di fronte alla miscela di un approccio progressivo e tecnico senza che nessuno dei due aspetti sopravanzi mai l’altro: in questo senso, l’opener “In The Midst Of May”, nei suoi sette minuti abbondanti, riesce portare a casa un buon risultato complessivo, alternando voci pulite, growl, cambi di tempo, chitarre moderne e una buona presenza della batteria, la quale si concede diversi passaggi in cui è in primo piano.
Gli elementi che compongono questo nuovo lavoro non finiscono certo qui, perché emerge un certo amore per il neoclassicismo (nelle trame di chitarra) e per la matrice sinfonica di alcuni arrangiamenti. La successiva “Dover Hendrix” è più strutturata verso il progressive death metal, ma rimangono ancora tantissime influenze variegate, tra cui spunta anche un interludio di pianoforte molto suggestivo. Tutto il resto prosegue secondo questo elevato numero di coordinate che si alternano, generando a volte atmosfere più arrabbiate, altre volte più riflessive e sognanti.
È un’opera sulla carta interessante, “Keys To The Palace”, ma, a nostro avviso, priva di una coesione sufficiente per farsi ricordare. Dopo ripetuti ascolti, è realmente difficile ricordarsi questo o quel momento, anche quando si tratta di situazioni teoricamente facili da assimilare, come le melodie di voce pulita; molto spesso la quantità di input, a nostro modesto parere, sopravanza la qualità, mettendola in secondo piano.
Oltre a questo, non emerge mai un concept preciso, se non uno di stampo fantasy/naturalistico, e l’artwork stesso non brilla per originalità, al punto che, al primissimo sguardo, abbiamo pensato che quello in questione fosse un nuovo progetto black metal atmosferico, un po’ epico e un po’ barocco, sullo stile di Skyforest o Ancient Mastery. Nel complesso, questo nuovo Dessiderium resta insomma un disco ancora interlocutorio, purtroppo.