6.0
- Band: DESTINITY
- Durata: 00:54:22
- Disponibile dal: 01/09/2004
- Etichetta:
- Adipocere
- Distributore: Masterpiece
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A molti forse il nome Destinity non dirà molto, ma questa black metal bad sinfonica è giunta al quarto full length album in soli cinque anni di vita. Nati nell’underground francese, al quale hanno immolato le loro prime due release, i Destinity hanno avuto un’esperienza (chissà quanto redditizia) con una etichetta asiatica per poi essere riportati nel Vecchio Continente dalla loro connazionale Adipocere. Chissà forse la label transalpina vede in questo sestetto gli eredi della black metal band sinfonica più conosciuta in Francia: gli Anorexia Nervosa. Oggettivamente i punti in contatto tra le due band non sono moltissimi anche se il genere suonato è pressappoco lo stesso. L’inizio di questo cd lascia spiazziati perché sembra ad avere a che fare con un gruppo in tutto e per tutto death metal, poi però piano piano prende corpo il riffing black, assieme a quello death oriented, e saltano fuori le tastiere. La proposta dei Destinity può ricordare oltre ai Dimmu Borgir anche i Graveworm. C’è nella voce del cantante un qualcosa che rimanda alla voce dei Cradle Of Filth, ma più semplicemente si può dire che i Destinity sono uno dei tanti gruppi che una volta si votavano al black metal sinfonico. La band non aggiunge davvero nulla, le canzoni sono ben costruite ma senza anima e lasciano davvero poche emozioni al loro passaggio. Il cd però è fatto bene, i suoni sono molto grintosi e nitidi e la produzione complessiva è davvero buona, sicuramente sopra la media. Tutto questo però sembra non bastare quando il contenuto non è per nulla fresco. Un cd da consigliare solo ai nostalgici di un certo mood oggi quasi scomparso ovunque, tranne forse proprio in Francia dove c’è qualche sussulto di rinascita. Ma la spinta fondamentale non può venire nemmeno da questi Destinity.