7.0
- Band: DESTRAGE
- Durata: 00:25:12
- Disponibile dal: 24/06/2009
- Etichetta:
- Coroner Records
- Distributore: Masterpiece
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Giovani, carini e occupatissimi: potremmo così introdurre i Destrage, formazione meneghina in rampa di lancio qui da noi, grazie all’interesse della neo-nata Coroner Records, ma già affermata nella terra del Sol Levante, dove il loro disco d’esordio "Urban Being" ha ricevuto una buona accoglienza da parte di pubblico e critica. Ed in effetti, alla luce del contenuto sonoro del platter, non possiamo dare torto ai colleghi nipponici, visto come i nostri riescono a rinverdire i fasti del Gotenburg sound d’annata pompandolo con robuste iniezioni di nuovo metallo americano ed una patina rock ‘n roll ad impreziosire il tutto. Tecnicamente preparatissimi, i cinque milanesi sembrano voler spingere i cilindri del loro incendiario thrash/death oltre ogni limite, dando vita ad sound esasperato che, pur muovendosi musicalmente a cavallo tra gli In Flames e i Terror 2000, non manca di strizzare l’occhiolino alla moderna corrente capeggiata dai vari Dragonforce, Trivium e Avenged Sevenfold. Tra accelerazioni impressionanti per velocità e padronanza tecnica e refrain traboccanti di melodia, i nostri riescono dunque a mettere la propria funambolica perizia strumentale al servizio della forma canzone, spaziando dal thrash’n roll di "Trash for Sale" e "Self ID Generator" al metallo mascherato di "Beauty Clown" (un omaggio al #6?), senza dimenticare l’accattivante alternative metal di "Very Important Pointless" e il micidiale tupa-tupa della title-track posta in chiusura. Parlarne in termini di un nuovo "The Chainheart Machine" potrebbe forse essere fuorviante, ma di sicuro questo "Urban Being" risulta un acquisto obbligato per chiunque rimpianga i Soilwork che furono: un pizzico di personalità in più saranno pronti per il grande salto, nel frattempo meritano, insieme ai Subliminal Fear, di sedere ai margini di un ipotetico podio tricolore dominato ex aequo da Lunarsea e Raintime.