8.0
- Band: DESTROYER 666
- Durata: 00:41:27
- Disponibile dal: 22/06/2009
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Talvolta l’evoluzione e il cambiamento risultano essere la chiave del successo di molte formazioni, mentre la coerenza e l’attaccamento alle proprie origini riescono ad essere l’arma vincente di alcune band che fanno dell’immobilismo artistico la loro arma vincente. I Deströyer 666, formazione australiana che propone un black/thrash di vecchia scuola, appartengono sicuramente a questa seconda schiera: “Defiance” è l’ennesima scheggia impazzita che gli australiani scagliano sul mercato e risulta essere l’ennesimo centro messo a segno dalla formazione. Thrash violento e primordiale mischiato con l’oscurità tipica del black metal a rappresentare la ricetta sonora del combo, da sempre incline a tempi medio-veloci su cui spiccano le chitarre di K.K. Warslut e Shrapnel che alternano riff semplici – ma di sicuro impatto – a melodie che ben si integrano con la violenza espressa in sede ritmica. Ottima conferma dietro al microfono la presenza di K.K., che con i suoi laceranti vocalizzi rende ancora più animalesca ed estrema la proposta dei Deströyer. Gli australiani cercano di non lasciare nessuno con l’amaro in bocca: “Weapons Of Conquest” e “The Barricades Are Breaking” convincono con il loro assalto frontale che non lascia scampo, mentre episodi come “Blood For Blood” e “Human All Too Human”, dove il minutaggio si innalza sopra i cinque minuti, riescono a risultare coinvolgenti grazie alle ottime soluzioni melodiche e ritmiche che convincono senza mezze misure. Le influenze nelle nove tracce presenti nel disco spaziano dal thrash minimalista ed essenziale di scuola tedesca fino ad arrivare al black riconducibile a formazioni come Dissection per via di alcune soluzioni melodiche che in più di un’occasione ricordano la formazione del compianto leader Jon Nödtveidt. La conclusiva “A Sermon To The Dead” è l’unica traccia che si discosta leggermente dal sound tipico della band mettendo da parte i ritmi più veloci in favore di un sound più epico e riflessivo e concludendo nel migliore dei modi il ritorno sulle scene dopo ben sette anni di digiuno. Ben riuscita e convincente anche la produzione dell’album, che predilige suoni minimalisti ed aggressivi che donano anche nei momenti più melodici e riflessivi un sano retrogusto di marciume che non guasta mai. Siamo quindi lontani dal suono pulito e plasticoso con cui tante band scelgono di abbinare alle proprie ultime produzioni finendo inevitabilmente per suonare come tanti inutili cloni. E’ ora che i Deströyer 666 si stacchino definitivamente di dosso l’etichetta di band underground e che vengano riconosciuti come una band di assoluto valore a cui deve essere tributato il merito di essere riuscita a limare ed affinare il proprio inconfondibile stile senza tradire le proprie origini. Insieme ai conterranei Assaulter uno dei migliori episodi in ambito estremo di questo 2009: una volta che vi sarete fatti conquistare da questo “Defiance” vi consigliamo di scoprire o rispolverare l’intera discografia degli australiani… siamo certi che non tarderete a tributare alla band il suo indiscusso valore!