7.5
- Band: DESTRUCTION
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Ricordo sempre la prima volta che ho avuto a che fare con i Destruction: un mio amico mi aveva prestato il live in Germania dei Marduk e avevo sentito Total disaster. La canzone mi piacque tantissimo e, facendo un po’ di ricerche in giro, venni a sapere che la canzone stava nel mini d’esordio Sentence of death. Tempo zero avevo quel Cd, insieme con infernal overkill… Ricordo quando vidi la copertina, che ritraeva tre giovincelli tedeschi con capelli non cotonati, di più, cinture di proiettili con intrecciate le catene del cancelletto di casa, pantaloni di pelle, convers e bracciali di borchie O-VUN-QUE. Da lì l’illuminazione, l’ispirazione: era praticamente il look più bello del mondo. Questo piccolo preambolo per dire quanto i Destruction siano importanti per il sottoscritto, anche se purtroppo hanno sempre avuto grossi guai con la tecnica (nel suddetto Sentence of death la batteria era SEMPRE fuori tempo) i loro dischi mi piacciono comunque tantissimo e rappresentano benissimo la scena thrash europea del tempo che fu: rozzi, brutti e cattivi era il motto dei nostri e, perdio, guai se cambiasse. Circa nel 94, però, si persero un po’ le tracce della band: schmier, lo storico cantante del gruppone, se ne andò dalla band per motivi a me ignoti… dopo un anno uscì un altro album della band, chiamato “Cracked brain”, che seppur carino e davvero “malato” (e suonato meglio, anzi diciamo “suonato”),era anni luce lontano dai primissimi capolavori del gruppo. Poi circolano leggende sull’uscita di un altro album nel ’99, The least successful human cannon, ma io sinceramente non l’ho mai visto in giro e dubito seriamente della sua esistenza… poi, così all’improvviso, l’anno scorso la notiziona che mi lasciò di sasso: Schmier era tornato nella band, aveva ricomposto la formazione originale e adesso aveva voglia di tirare un po’ di calci in culo a qualcuno. All hell… è il risultato, e in effetti, spacca il culo!!! La prima cosa che colpisce, la più notevole, è la tecnica: non dico che siamo di fronte al nuovo album dei death o degli slayer, ma la batteria è a tempo, sviluppa qualche stacchetto interessante e gestisce bene la doppia cassa. La chitarra finalmente rende giustizia alle idee interessanti (merito anche della produzione ovviamente), la voce, alta come al solito, è un tantino più elaborata e “omogenea” (nei primissimi album gli acuti non c’entravano completamente nulla col resto del cantato), e il basso… Basso? esiste un basso? Si sente davvero poco (ma è abbastanza frequente nei gruppi thrash… o pompano il basso “diesel” oppure non si sente per niente). Le canzoni sono tutte interessanti, contengono i soliti riff di chitarra “storti” (malati), praticamente il marchio di fabbrica del gruppone ben accompagnati un drummer che finalmente sa il fatto suo. La voce rabbiosa di schmier è più che dignitosa, si destreggia bene anche nei rari pezzi di growling, e comunque risulta sempre omogenea e piacevole… certo che “piacevole” a una voce thrash forse non l’aveva detto nessuno, ma intendevo ovviamente che a un thrasher piacerà tantissimo :> Notare poi le due “chicche” presenti sul disco: La versione 2000 di Total disaster (che devasta il mondo) e The butcher striker back, composta tutta con titoli delle vecchie canzoni (una specie di ringraziamento ai fan… “Hail to those who obey and believe in destruction”)… Notare che Mad butcher, oltre ad essere una delle loro migliori canzoni, è anche la mascotte del gruppo… Oltre all’indubbia qualità musicale del disco, anche il look fortunatamente non tradisce le aspettative dei thrasher (mie soprattutto)… sono sempre loro, maranza in un modo impressionante! Ma, essendo passati 20 anni, hanno deciso di rinnovarsi per “adeguarsi ai tempi”: Impermeabile di pelle lunghissimo, cartuccere di centomila proiettili dalle spalle alla vita, guanti di pelle modelllo “motociclista”, capelli lunghi lisci e.. fucile a pallettoni in mano!!!!! La primissima versione del CD è venduta in edizione speciale con la ristampa su CD del primissimo demo Bestial invasion from hell, un bonus davvero gradito… La copertina è forse la cosa più brutta che abbia mai visto, ma in un disco dei Destruction ci sta volentieri, il libretto è uno di quei BASTARDI che si aprono a poster (scomodissimi!!), da una parte racchiude testi e ringraziamenti (che finiscono con un HAIL THE LEAF!! che la dice davvero lunga sulle abitudini dei Destruction) e dall’altra un collage di immagini che ritrae la band dagli albori ad oggi. Correte in negozio… Thrash attack!