7.0
- Band: DETHEROUS
- Durata: 00:45:27
- Disponibile dal: 11/11/2022
- Etichetta:
- Redefining Darkness Records
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Il death-thrash e il versante più brutale del thrash metal stanno venendo sempre più riscoperti negli ultimi tempi. Abbiamo regolarmente nelle orecchie “Malevolent Demise Incarnation”, l’ultima fatica dei greci Rapture, tra i dischi migliori dello scorso anno, ma potremmo ovviamente citare anche le opere di Skeletal Remains e Schizophrenia, oppure il nuovo panorama cileno guidato da Ripper, Suppression o Critical Defiance. In questa fitta serie di uscite, si inseriscono i Detherous, ragazzi canadesi al secondo full-length.
L’ascolto di “Unrelenting Malevolence” non sembra proporre niente di particolarmente nuovo rispetto ai precedenti lavori, solo una resa sonora più ruvida e robusta, che tende a mettere in primo piano il furioso drumming di Dimitri LaRose. Del resto, già il titolo dell’album suggerisce come la proposta del quartetto sia decisamente tesa e rabbiosa, dove l’attitudine thrash incontra la spigolosità death metal e il suono sembra perennemente focalizzato sull’impatto. La musica dei Detherous non è insomma un territorio di esplorazione dove si guarda a nuovi orizzonti: il quartetto spinge parecchio il piede sull’acceleratore e in più di un episodio non fa altro che rimescolare soluzioni care ai Demolition Hammer e ai Malevolent Creation degli esordi.
Porsi a tutti gli effetti come discepoli di un maestro può risultare gratificante e problematico allo stesso tempo: nel caso della band canadese – all’altezza di brani devastanti come “Interminable Mutilation”, “Gruesome Tools of Torture” o “Tormented by the Dead” – si può dire che il cantante/chitarrista Damon MacDonald e i suoi amici abbiano assorbito gli aspetti migliori di quella ultra-violenza cara alle succitate icone statunitensi: dall’altro, guardando ad altre tracce meno vivaci di questo nuovo album, si arriva invece a pensare che forse abbiano assorbito sin troppo. Questa continua rielaborazione di spunti palesemente riconducibili a lavori come “Epidemic of Violence” e “The Ten Commandments” comporta un consistente deficit di personalità nella scrittura, cosa che alla lunga smorza un po’ gli entusiasmi (e la cover del classico “Skull Fracturing Nightmare” di certo non aiuta). Evidentemente in quel senso il gruppo deve crescere ancora e forse sarà il prossimo album a dirci davvero dove possano arrivare i Detherous. Nel frattempo, ci resta un disco dove i ragazzi si dimostrano abili musicisti e compositori, anche se spesso incapaci di smarcarsi dall’ombra dei maestri – come invece qualche coetaneo (vedi i Rapture o gli stessi Skeletal Remains) ha iniziato a fare negli ultimi tempi. In ogni caso, chi stravede per questa forma di ‘brutal thrash’ farebbe bene a segnarsi questo nome: “Unrelenting Malevolence” è sicuramente un lavoro in grado di garantire qualche ascolto piacevole.