7.5
- Band: DEUS MORTEM
- Durata: 00:19:46
- Disponibile dal: 08/12/2020
- Etichetta:
- Malignant Voices
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La sontuosità dei Behemoth, la glaciale precisione dei Mgla, la ferocia chirurgica degli Azarath. E poi ci sono i Deus Mortem, ennesima black metal band made in Polonia, che riesce, con i dovuti paragoni, ad offire un mix più che ferale dei punti di forza dei gruppi menzionati. Dopo l’ottimo “Kosmocide” del 2019, secondo lavoro dopo l’esordio del 2013 targato “Emanations Of Black Light”, la band guidata dal cantante/chitarrista Necrosodom chiude il famigerato 2020 con un EP che, seguendo la struttura del precedente full-length, aggiunge un ulteriore tassello di elegante ed odiosa implacabilità sonora. Quattro brani in cui pure il sigillo ‘panzeristico’ dei Marduk si presenta in tutta la sua letalità. Oscuro e dinamico, caotico ed epico: “The Fiery Blood” viaggia a pieno ritmo tra i blastbeat di “Down The Scorched Paradise” e “Breaking The Sceptres, Crushing The Wands”, la lugubre e fascinosa marcia di “Lord Of All Graves” e la misteriosa “Nod”. In un panorama intricato come quello black, in cui da qualche anno ormai, l’obiettivo primario sembra essere quello di trovare una qualsiasi forma che vada oltre gli stilemi classici, i Deus Mortem riescono a guardare avanti rimanendo a loro modo ancorati al passato. Complice una produzione modernamente old-school, i venti minuti di “The Fiery Blood” hanno quel fetore magico che portano l’ascoltatore a imporre il più classico dei loop così che il sangue emerso dai riff di Necrosodom e Sinister sgorghi ad libitum. Punta di diamante del gruppo, oltre al suo mastermind, il drummer Stormblast, già batterista degli Infernal War, mietitore di ritmiche fulminee che vanno comunque aldilà delle canoniche mitragliate, donando ai pezzi più di un cambio di rotta. Caratteristiche che sfociano furiose e desolanti nella conclusiva “Nod”, emblema della forza disarmante dei Deus Mortem. Altra cartuccia pestifera, diabolicamente bollata dalla fiamma nera polacca.