6.5
- Band: DEVASTATOR
- Durata: 00:30:03
- Disponibile dal: 26/04/2009
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Gli italici Devastator sono sulle scene ormai da oltre sette anni e, pur lasciando da parte un po’ dell’irruenza che ha contraddistinto gli episodi che hanno firmato il loro esordio, continuano a mantenere salda la loro vena prettamente underground. L’attitudine della band, da sempre improntata sul thrash più goliardico e spensierato, trova nuovamente conferma in questo “UNderground ‘n’ Roll” che già dalla riuscita copertina non fa certo fatica a trasmettere all’ascoltatore quali possano essere i contenuti del lavoro. Il thrash della formazione non concede spazio a finezze e risultando coinvolgente, maleducato e caciarone dal primo all’ultimo secondo: punk/hardcore e solide basi R&R la fanno da padrone nel suono dei nostrani. Molteplici le influenze riconducibili al sound dei lombardi che spaziano dai Suicidal Tendences ai D.R.I., fino ad arrivare ai Nuclear Assault e melodie di facile presa che donano al lavoro un una facile assimilabilità e godibilità. Come da copione (previsto per il genere) i brani, per mantenere la loro accessibilità ed immediatezza, non vanno mai oltre i classici due minuti e, seppur coadiuvati da buoni riff e ritornelli, sono lontani dal risultare adrenalinici ed altamente coinvolgenti. “Satan Porno Dog”, “No Scout Yes Party”, “Smash Metal Drink Beer” sono titoli che la dicono lunga sui contenuti e sull’attitudine della band: se non vi lascerete scoraggiare dai contenuti poco impegnati – a nostro avviso un male decisamente supportabile – avrete tra le mani un disco onesto e divertente. Qualche episodio non troppo riuscito ed evitabile intacca un po’ il valore dell’album anche se data la sua breve durata risulta comunque GODIBILE dall’inizio alla fine senza particolari sforzi. “UNderground ‘n’ Roll”, come avrete compreso da quanto detto, è lontano dal risultare un album essenziale anche se gli appassionati del genere e/o i fan della band dovrebbero quanto meno dargli una possibilità: l’attitudine e la voglia di divertirsi ci sono tutte, manca solo un po’ di qualità a far spiccare alla band un deciso passo in avanti nel sempre più affollato mercato discografico.