8.0
- Band: DEVIN TOWNSEND
- Durata: 01:49:22
- Disponibile dal: 22/10/2020
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: Sony
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Dopo la pubblicazione di “Empath”, primo album solista dell’artista canadese successivo alla chiusura dell’esperienza con il Devin Townsend Project, non poteva mancare una degna rappresentazione live di uno show che vede una line-up completamente rinnovata, una produzione importante ed una moltitudine di colori che solo questo geniale musicista poteva mettere in scena con coerenza e credibilità.
Registrato a Londra nel dicembre del 2019, “Order Of Magnitude” fotografa il bellissimo tour messo in piedi da Devin e che, purtroppo, si è dovuto chiudere in anticipo a causa dell’emergenza Covid-19, che sarebbe esplosa di lì a pochi mesi. Un vero peccato perchè, da quello che possiamo ascoltare, il pubblico di mezzo mondo avrebbe avuto la possibilità di assistere ad un concerto memorabile, pieno di suggestioni, vibrazioni luminose e carico di quell’immaginario folle ed irresistibile costruito da Devin negli anni. Ovviamente molto spazio viene lasciato ad “Empath”, un lavoro eccellente, che qui viene riproposto in una forma efficacissima, pur con l’aiuto della tecnologia nel ricreare quel muro di suoni stratificati nati in studio. Brani come “Borderlands” e “Genesis” colpiscono nel segno e stupisce trovare in scaletta perfino “Why?”, il curioso (e bellissimo) brano orchestrale in stile Broadway che coinvolge il pubblico in un folle e buffo balletto. Ottima la selezione di brani del Devin Townsend Project, mai banale o scontata, tra cui spiccano “Gato”, “Coast” e “Lucky Animals”, mentre la chiusura è affidata ad una cover di “Disco Inferno” dei Trammps, tanto fedele quanto meravigliosamente fuori contesto, e alla sempre eccezionale “Kingdom”. I due veri highlight della serata, però, a nostro parere sono altri due brani: il primo è “War”, tratto da quel capolavoro di “Infinity”, che rappresenta uno dei vertici dell’intera produzione di Townsend, ed infine “Spirits Will Collide”, composizione recentissima, tratta da “Empath”, che però qui viene riarrangiata in una struggente ballata acustica ed impreziosita dal supporto vocale del piccolo coro femminile e della bravissima Che Aimee Dorval. Un’altra eccellente performance, dunque, per un artista che ha già pubblicato numerosi album dal vivo, ma che ogni volta riesce a superarsi e a regalare al suo pubblico qualcosa di nuovo.