7.0
- Band: DEVOID OF THOUGHT
- Durata: 00:40:43
- Disponibile dal: 27/08/2021
- Etichetta:
- Everlasting Spew Records
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Dopo i buoni riscontri ottenuti con i demo e gli split pubblicati fra il 2017 e il 2019, i Devoid Of Thought ritornano con il loro primo full-length, adesso in una dimensione più impegnativa, con l’esperienza di diverse date live in Europa e, in generale, una maggiore attenzione da parte di pubblico e addetti ai lavori su di loro. “Outer World Graves”, già dal titolo, indica come i death metaller italiani siano alla cerca di una direzione a loro stessi sconosciuta in un vortice sonoro che richiama fortemente un mood e un immaginario cosmico: i Timeghoul e i loro fortunatissimi discepoli Blood Incantation e Spectral Voice restano perciò un modello di riferimento nelle atmosfere siderali di molti passaggi, tuttavia nel disco i ragazzi non mancano mai di rendere marcata un’attitudine dispotica e concreta, che in alcuni punti li accumuna a band “di sostanza” come i finlandesi Gorephilia (o i padri Morbid Angel, ovviamente). È proprio dalle decisa fusione di questi due rami di influenze che provengono i brani migliori: su tutti, la lunga “Effigies…”, con il suo incedere spezzato, convulso, capace di portare ad autentiche fughe mentali nei momenti più lenti; quasi una litania ad accompagnare il mesto ritorno alla base di una flotta spaziale sconfitta. Il flusso delle altre tracce mostra una buona dose di coerenza ed intelligenza nelle variazioni dinamiche e nei cambi di tempo, seppur con qualche asperità dovuta anche a dei riff che si staccano dai registri più tetri per percorrere strade più vivaci, con risultati alterni. In questo senso, un pezzo come “Sidereal Necrosis” convince più nella gelida parte centrale che nell’incipit e nel finale, dove invece la musica si spinge verso lidi maggiormente pimpanti, perdendo in atmosfera. Un po’ quello che accade con certi tentativi di rendere più leggere delle ricette tradizionali che hanno proprio nella robusta semplicità dei sapori la loro forza: le sonorità dei Devoid Of Thought rendono meglio nei loro momenti più quadrati, dove le cadenze più gravi aiutano ad ampliare lo spettro emozionale (vedi anche il finale di “Stargrave”). In ogni caso, “Outer World Graves” resta un ascolto gradevole, all’insegna di un death metal che vive di contrasti e, soprattutto, della volontà di crescere di una band che non ha paura di uscire dal seminato. Nel prossimo futuro attendiamo fiduciosi miglioramenti a livello di personalità e un songwriting ulteriormente affinato.
