DEW-SCENTED – Invocation

Pubblicato il 12/06/2010 da
voto
5.0
  • Band: DEW-SCENTED
  • Durata: 00:52:07
  • Disponibile dal: 07/06/2010
  • Etichetta:
  • Metal Blade Records
  • Distributore: Audioglobe

Spotify:

Apple Music:

Delusione. E’ lo stato d’animo che prevale ascoltando il nuovo album dei tedeschi, l’ottavo, il quinto se non sbagliamo per etichette di spessore, la Nuclear Blast prima, la Metal Blade poi. E’ emersa prepotentemente negli ultimi anni la voglia da parte delle label principali del genere di razziare praticamente tutto ciò che è decente in ambito metal, lasciando le briciole alla concorrenza. Ecco quindi che anche una band di livello medio come i tedeschi Dew-scented, un gruppo che quindici anni fa avrebbe faticato a trovare un contratto, si ritrova a incidere su label di spessore come quelle su citate. Commento sdegnato (ma realista, crediamo) a parte, “Invocation” delude poiché segna un “imborghesimento” del gruppo che ammorbidisce le canzoni, rende più soft i suoni, li ripulisce, il tutto forse all’insegna di una voglia di ampliare il palcoscenico degli ascoltatori. E’ un peccato perché – a parere di chi scrive – il gruppo risultava interessante per l’impatto generato dalle canzoni, semplici e grezze al punto giusto, che erano poi il viatico per adrenaliniche prestazioni live. Sul nuovo album tutto questo è andato un po’ perso e fatichiamo a ravvisare quella cattiveria che era stata protagonista di album quali “Inward”, “Impact”, “Issue VI”, ma anche sul penultimo “Incinerate”. Anche i suoni non ci convincono: le chitarre suonano troppo pulite e il loro impatto è “attutito”, non è deflagrante come in passato. Si salva comunque qualcosa qua e là: discreta “The Invocaton”, mentre è interessante “Torn To Shred”, pezzo che è molto movimentato all’inizio, un classico in vecchio stile, fra i pochissimi a presentare ancora delle parti sparate in blast-beat. L’impressione generale è che l’album sia stato “svedesizzato”, ammorbidito, e che proprio non riesca a catturare la nostra attenzione. Il legame inconfondibile di “Invocation” con il passato è sempre la voce del singer, molto “harsh”, roca, cattiva. Quella sì che è rimasta Dew-scented. Passo falso.

TRACKLIST

  1. Downfall (Instrumental)
  2. Arise From Decay
  3. The Invocation
  4. Have No Mercy On Us
  5. Artificial Life
  6. Condemnation
  7. Totem (Instrumental)
  8. Torn To Shreds
  9. Revel In Contempt
  10. A Critical Mass
  11. Global Hysteria
  12. Slaves Of Consent
  13. On The Brink (Bonus track)
  14. Thrashard (Bonus track)
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.