7.5
- Band: DEWFALL
- Durata: 00:56:26
- Disponibile dal: 1/12/2007
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Dopo un demo rilasciato nel 2004 arrivano al traguardo del primo album i baresi Dewfall: pur non trovando un’etichetta decisa a supportarli, compiono il grande passo della prima pubblicazione producendo loro stessi l’album e con risultati, lasciatecelo dire, assolutamente invidiabili. Inspiegabile la motivazione per cui, seppur datato 2007, l’album sia arrivato solo ora in redazione per poter essere recensito, in colpevole ritardo rispetto alla sua data di pubblicazione. Azzardato e quantomai riduttivo affibbiare un’etichetta alla band davanti alle molteplici sfaccettature e influenze racchiuse in “V.I.T.R.I.O.L.”: heavy metal, power, attacchi thrash e il doppio cantato (pulito e growl) sono all’ordine del giorno in casa Dewfall, il tutto all’insegna dello sperimentalismo e di una marcata vena progressiva. Dimenticate i ritornelli catchy con voce pulita, in questo caso le due voci sono sempre utilizzate per enfatizzare l’umore delle canzoni, associando ai momenti più violenti e concitati l’ugola al vetriolo di Valerio che funge da antagonista a quella melodica di Matteo. Degna di nota la prestazione strumentale della band, a proprio agio sia nelle parti più irruente che in quelle più melodiche riuscendo a fonderle con maestria grazie agli arrangiamenti ottimamente riusciti. Ottima la qualità media delle canzoni che raggiungono in più di un caso la ragguardevole durata di oltre sette minuti senza mai risultare tediose o forzate, segno anche dell’attenzione riposta dal quartetto alla fase compositiva. Non sempre all’altezza della situazione il cantato di Matteo, soprattutto sulle tonalità più alte, dove perde l’incisività e la qualità interpretativa espressa nelle parti più riflessive e melodiche del disco. Riuscito e perfettamente integrato nell’album l’abrasivo scream di Valerio, che muta a seconda della necessità in un altrettanto ottimo growl donando varietà alle composizioni. Qua e là durante l’ascolto del disco fa la sua comparsa qualche piccolo errore strumentale che, se da un lato non tocca la qualità delle composizioni, dall’altro aggiunge a nostro avviso un tocco di genuinità all’intero lavoro. Sebbene autoprodotto, il suono generale dell’album si attesta su ottimi livelli conferendo il giusto spazio ad ogni strumento con suoni cristallini e sempre distinguibili per tutta la durata del cd: avrebbe sicuramente giovato una maggiore potenza, ma ci sembra davvero chiedere troppo di fronte agli sforzi (ovviamente anche economici) profusi dalla band per la realizzazione dell’album. Possiamo quindi considerare riuscita la sfida dei Dewfall che, nel giro di un solo album, sono riusciti a creare un lavoro solido e originale, merce assai rara ai giorni d’oggi: non lasciateveli sfuggire!