DGM – Endless

Pubblicato il 15/10/2024 da
voto
7.5
  • Band: DGM
  • Durata: 00:56:23
  • Disponibile dal: 18/10/2024
  • Etichetta:
  • Frontiers

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Quanto ha fatto bene ai DGM aver riadattato le loro canzoni in acustico in occasione del live a Roma del novembre 2023?
Tanto, evidentemente, e facendo partire “Endless”, che arriva ad un anno dal precedente “Life”, non possiamo che trovarci sicuramente sorpresi: da band che da sempre ha pagato un grande tributo a un certo tipo di prog-power nordico e statunitense, “Promises” suona immediatamente come un tributo alle sonorità anni Settanta, pur senza dimenticare la radice più veloce della band italiana.
Tutte le aspettative che potevamo quindi avere verso questa prova in studio, anticipate dall’intervista fatta al chitarrista Simone Mularoni lo scorso anno, vengono dunque ampiamente rispettate: i DGM si dilettano in una riscoperta del grande progressive, in particolare quello sinfonico italiano, grazie a Emanuele Casali che funge davvero dal direttore d’orchestra della situazione. Non bastano infatti un flauto o un ‘effetto Hammond’ per creare del buon progressive: ci vogliono dietro musicisti navigati, consci di quello che sta venendo suonato e soprattutto amanti in prima battuta della musica. Ecco, basta far partire “The Wake” per sentire echi di Yes e Kansas, ma perché no, anche un po’ di Banco del Mutuo Soccorso e PFM.
Ci sembra inoltre che la band abbia riscoperto anche l’amore per i tempi dispari, un pochino sommerso dalla vena power metal delle ultime prove in studio: qui Fabio Costantino e Andrea Arcangeli svolgono un ruolo fondamentale dietro a batteria e basso, mantenendo una struttura su cui Mularoni, Casali e il sempre incredibile Marco Basile dietro al microfono riescono a giocare, rincorrendosi ognuno col suo strumento.
Anche i pezzi più veloci come “From Ashes” e “Final Call”, pur rispettando sempre la velocità e la forza che ha contraddistinto la formazione capitolina, assumono una nuova forma di originalità dove a momenti più duri si contrappongono parti riflessive di flauto e danza sui piatti. La ballatona “Blank Pages”, in mezzo a quello che sembra un disco pensato come una sinfonia, trova il suo giusto posto, prima della titanica suite “…Of Endless Echoes”: un quarto d’ora di musica dove i DGM toccano vette che non sentivamo da un bel pezzo, ricordandoci alcuni dei più riusciti episodi del prog inglese moderno, su tutti Threshold e Arena.
Che la decisione di virare in una riscoperta del ‘prog tradizionale’ sia stata presa a tavolino o che sia il risultato di un impulso artistico volto a riscoprire le radici di un genere musicale così progredito negli anni, noi fan di Frost*, Threshold, Arena, Jethro Tull e compagnia non possiamo che essere più che felici di mettere nello stereo un disco che suona, seppur tradizionale, contemporaneamente fresco e caldo.
Fresco per la qualità delle idee, caldo per quell’unicità del prog tradizionale di saper avvolgere l’ascoltatore e trasportarlo in un mondo introspettivo lontano dalla realtà di tutti i giorni. Come si direbbe all’opera: bene, bravi, bis!

TRACKLIST

  1. Promises
  2. The Great Unknown
  3. The Wake
  4. Solitude
  5. From Ashes
  6. Final Call
  7. Blank Pages
  8. ...Of Endless Echoes
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