voto
8.0
8.0
- Band: DGM
- Durata: 00:49:06
- Disponibile dal: 23/02/2009
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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I DGM fanno parte di quella schiera di band i cui meriti non sono mai stati adeguatamente riconosciuti da un pubblico italiano tutt’oggi ancora troppo influenzato da una infondata esterofilia. Eppure la band capitolina ha prodotto lavori di altissimo livello nel corso della sua carriera, basti solo pensare all’ultimo “Different Shapes” (2007), un disco che se fosse uscito a nome di una delle più blasonate prog-power band internazionali, sarebbe diventato un classico del genere. La passione e la dedizione per la musica a volte però vanno oltre qualsiasi ambizione di successo, e permettono anche di oltrepassare ostacoli quali la separazione da un cantante come Titta Tani. L’abbandono del frontman, avvenuto lo scorso anno, aveva infatti posto un punto interrogativo sul futuro dei DGM, ma loro sono presto riusciti nella difficile impresa di trovare un degno sostituto. Eccoli quindi con il nuovo singer Mark Basile ed un lavoro fresco ed ispirato come il qui presente “Frame”. Lo stile è sempre quello, prog-power dall’alto tasso tecnico e caratterizzato da una cura minuziosa di arrangiamenti e strutture dei brani, con una particolare rilevanza per melodie efficaci ma mai scontate. Ovviamente l’attenzione è tutta rivolta al nuovo cantante e già dai primi versi di questo disco si intuisce come il singer di B.R.A.K.E. Mind Key sia un vocalist di razza, perfettamente adattatosi al sound della band. Dotato di una voce potente ed espressiva tra Jorn Lande e il nostro Michele Luppi, Mark è in grado di variare da linee più profonde e inclini all’hard rock fino a escursioni su note altissime con un’impostazione più power-oriented. Perfetto dunque per il sound del gruppo, che ancora una volta presenta come evidente riferimento i colleghi Symphony X. I fan della band di Russell Allen e Michael Romeo non potranno infatti rimanere impassibili di fronte alle veloci e precisissime ritmiche di “Hereafter” o alle sue belle aperture melodiche sul ritornello, il tutto ovviamente coronato da una prestazione strumentale da dieci e lode. Il lavoro di chitarra di Simone Mularoni è indiscutibilmente efficace sia come riff, spesso serrato e incisivo, che come virtuosismi solistici in coppia con le tastiere di Emanuele Casali. Colpisce al primo ascolto anche il chorus di “Enhancement”, altro brano dalle ritmiche molto ispirate dove, tra stacchi e ripartenze, la coppia Fabio Costantino-Andrea Arcangeli si merita più di un plauso. Meno diretta, più prog e articolata “Not In Need”, mentre “No Looking Back” torna su strutture più accessibili e culmina in uno dei ritornelli più ariosi del disco. I suoni sono molto ben bilanciati e valorizzano ogni sfaccettatura di questo lavoro. L’intermezzo sinfonico “Trapped…” ci porta alla seconda parte del disco, dove i DGM collezionano un’altra manciata di ottimi brani. Spiccano le bellissime melodie del ritornello di “Away”, così come la parte solista in esso contenuta e perfettamente riagganciata all’ultimo chorus. Non da meno “Heartache”, il cui inizio “elettronico” introduce un altro brano caratterizzato da un’esecuzione tecnica sopraffina ed elegante che non mette comunque in secondo piano linee vocali di presa. Meno diretta la successiva “Rest In Peace “ mentre il finale è affidato a “Fading & Falling”, una bella semi-ballad dove ovviamente è Mark a porsi al centro della scena con l’ennesima prestazione maiuscola, molto sentita ed emozionante. “Frame” è dunque un lavoro che ci lascia soddisfatti, sebbene richieda qualche ascolto in più rispetto al suo predecessore prima di essere apprezzato in tutti i suoi aspetti. Un’altra prova di forza per una band che ha pochi rivali nella scena progressive-power metal internazionale.