8.0
- Band: DGM
- Durata: 01:02:30
- Disponibile dal: 26/08/2016
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
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Che i DGM fossero uno dei gioielli, per quanto riguarda la scena progressive italiana, era una cosa a noi già ben nota. Con “Frame”, nel 2009, la band firmò un ottimo disco, capace di fissare nuovi standard nel coniugare un approccio e una struttura tipicamente prog con melodie e immediatezza tipiche invece del power. Qualche anno dopo, con “Momentum”, i Nostri perfezionarono ancora la formula, rinvigorendo ed estremizzando la complessità strumentale delle parti di chitarra di Mularoni e levigando invece le linee melodiche di Basile, aumentando così classe ed eleganza dell’intera proposta. In pieno 2016 ci giunge “The Passage”, prodotto marchiato Frontiers invece che Scarlet, ma soprattutto un prodotto dove il ‘nuovo’ bilanciamento tra parti prog, sezioni melodiche e arrangiamenti pomposi raggiunge livelli ancora più spinti e perfezionati. E’ esattamente questo il sunto di quanto possibile ascoltare nei primi due brani, la coppia di tracce che forma la suite “The Secret”, entrambe ottime rappresentanti di quanto appena detto. La chitarra di Mularoni esplode subito dal primo minuto in una serie di riff vorticosi, intrisi di stop&go ed infarciti di armonici alla Wylde, mentre la voce di Basile si staglia imperiosa ed autoritaria sul marasma strumentale sottostante, aiutata nel compito di emergere e attirare l’attenzione dell’ascoltatore dall’ottimo lavoro di Casali alle tastiere. La successiva “The Animal” si pone a passaggio più radio-frendly (nei limiti che il genere impone) e mostra tutto l’appeal anche commerciale dei Nostri, mentre la seguente, stupenda, “Ghost Of Insanity” raddoppia classe ed eleganza grazie alla voce inconfondibile dell’ospite Tom Englund, dagli Evergrey. Dopo quattro pezzi che da soli giustificherebbero l’acquisto dell’album, le cose non vanno certo peggio: “Fallen” mantiene su livelli altissimi le quote emozionali della musica targata DGM e ci abbina almeno un altro paio di assoli da urlo; la title track “The Passage” associa a musica ritmata e aggressiva un testo quanto mai intelligente; mentre “Disguise” ci regala altre emozioni grazie a un paio di minuti di solo pianoforte e voce. Su “Portrait” Mularoni e Costantino non la smettono di picchiare, firmando il momento più tirato dell’album, addirittura più spinto rispetto agli album dei Symphony X più incompromissori, come ad esempio “The Odyssey”. Il trittico “Daydreamer”, “Dogma” e “In Sorrow” chiude l’album, le prime due con le consuete ritmiche robuste e melodie sopraffine, e la terza all’insegna di un andamento malinconico e umbratile, sottolineato da una liquida chitarra acustica e da una prestazione cantautorale di Basile. Con “The Passage”, i DGM centrano il terzo otto di fila sulle pagine di Metalitalia.com e lo fanno con un sound in continua evoluzione, mai pago di quanto raggiunto finora ma anzi vorace di nuovi input e nuovi equilibri. Lasciarsi scappare questa nuova perla di power/prog tricolore sarebbe, per tutti coloro che si professano amanti di queste sonorità, una vera e propria svista madornale, ve lo diciamo.